Carsoli – E’ una storia triste quella di un ragazzo residente nel comune di Carsoli e che suo malgrado viene a contrarre il virus nella capitale romana, per verificare la negatività e riprendere il lavoro ci racconta una vera e propria odissea, problema di codici che mancherebbero in Abruzzo per fornire la prescrizione medica al fine di effettuare un tampone molecolare finale per poter riprendere il lavoro. Il ragazzo è “bloccato” dalla burocrazia e si dice “abbandonato” dalla sanità abruzzese.
“In questo periodo di pandemia da Sars-Covid19 succede anche che qualche persona possa infettarsi fuori regione, – spiega a Confinelive – ed è quello che è successo a me. Sono un ragazzo domiciliato in Abruzzo e più precisamente a Carsoli che per motivi lavorativi mi reco tutti i giorni nella regione Lazio, ed è proprio lì a casa della mia fidanzata che sono venuto a contatto con questo virus.”
“Prima di rientrare a casa volevo essere sicuro della mia negativita’ per non essere l untore nella mia famiglia in Abruzzo e Non creare nuovi focolai. Ho eseguito pertanto un tampone rapido pagandolo a mie spese presso un azienda ospedaliera autorizzate e accreditata ed ho avuto l esito positivo e successivamente ho eseguito il tampone molecolare che anch’ esso ha confermato la mia positivita’.
Ho deciso pertanto di passare l’isolamento per Covid presso la casa della mia ragazza( anche lei positiva) dove già mi trovavo prima del dpcm pre natalizio. E fin qui tutto procede come da copione: dolori febbre tosse sino alla regressione dei sintomi.
Per poter rientrare al lavoro e per poter rientrare a casa in sicurezza avevo bisogno di ripetere il tampone molecolare per Sars Covid19 come dicitura dell OMS che attestasse la mia negativita’, quindi ho contattato il mio medico di famiglia per farmi inviare un impegnativa dematerializzata al fine di eseguire tale tampone presso la regione Lazio poiche’ non sicuro al 100% della mia negativita’ non potevo prendere i mezzi pubblici per rientrare in Abruzzo.
Da qui scopro l’ assurdita’ della mia sanita’ abruzzese: mi viene riferito dal mio medico di famiglia che sono sprovvisti di alcuni codici che permettono al programma di emettere impegnative dematarializzate fuori regione. A questo punto:panico!!
Come avrei fatto ad eseguire il tampone molecolare senza impegnativa medica?
Avendo il sostegno della famiglia ospitante abbiamo cercato di capire come risolvere il problema.
Si sono prospettate le suddette alternative a mio avviso sconcertanti:
1) farsi fare l impegnativa per tampone molecolare da un medico di famiglia della regione Lazio, di cui non sono l’assistito, pagando la visita a tale medico il quale mi doveva visitare per accertare il mio stato di salute
2) farsi fare l impegnativa cartacea dal mio medico di famiglia della regione Abruzzo e farmela recapitare materialmente presso il domicilio della famiglia ospitante
3) Tornare io fisicamente in Abruzzo utilizzando i mezzi pubblici: autobus metropolitana e treno Roma-Pescara e fare il tampone gratis presso la mia asl di appartenenza.
Alla luce di queste opzioni io resto basito in quanto non ci vuole un genio per capire che:
– 1)c è qualcosa che non funziona nel ns sistema sanitario abruzzese per chi si infetta da Sars covid19 fuori regione poiché è totalmente abbandonato all’ elemosina del sistema sanitario della regione ospitante
– 2) chi mi spedisce l’ impegnativa cartacea con tutta la tempistica delle Poste Italiane oppure chi me la porta personalmente ( abruzzo/lazio sono regioni confinanti, ma le altre?)
-3)Dopo che mi sono attenuto alle regole di isolamento dettate dal OMS mi viene proposto di salire sul primo treno senza sapere la mia positivita’o negativita’ per eseguire il tampone gratis presso la mia asl e quindi essere un potenziale vettore di infezione
-4)recarmi presso un azienda accreditata privata ed eseguire il tampone molecolare a mie spese.
Voglio concludere sottolineando il fatto che mi sono sentito abbandonato dalla sanita’ della mia regione che non è stata in grado di aiutarmi e come me sicuramente altri concittadini abruzzesi che per motivi di studio o lavoro si ammalano di tale virus fuori regione.
Sembra essere diventata un utopia ammalarsi di sars covid 19 fuori regione.”
n.d.dr.: Ci auguriamo che tali problematiche possano essere presto risolte nell’interesse generale di tutti. La lettera è firmata, ma non pubblichiamo il nome del giovane per tutela della privacy rispetto allo stato di salute di persone eventualmente identificabili. Quello che conta, nel caso in questione è il problema di per sè che complica ancorpiù la vita dei cittadini in momenti particolarmente complessi come quello che si sta vivendo.
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