Pescara. Quasi sei milioni di euro all’Abruzzo per la medicina penitenziaria. Lo riferisce Vittorio Di Michele, componente dei consigli nazionale e regionale dell’associazione dei medici dirigenti, sulla ripartizione delle risorse sottolineando la necessità di “utilizzare i fondi per l’assunzione di nuovo personale e di vincolarli separatamente dalle quote provenienti dal fondo indistinto”.
L’intervento di Di Michele dopo la recente approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni, della ripartizione delle risorse, circa 300 milioni di euro per l’annualità 2018, da assegnare al Fondo Sanitario nazionale per la sanità penitenziaria, il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg) e il finanziamento delle borse di studio di medicina generale per le Regioni e le Province autonome. In riferimento ai primi due punti (sanità penitenziaria e superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari), all’Abruzzo sono state riconosciute somme per 5.716.171,00 euro.
“Date la grave carenza di personale e la necessità di soddisfare in misura qualitativamente adeguata i Livelli essenziali di assistenza (Lea), auspichiamo che la Regione Abruzzo utilizzi tali somme per l’assunzione di nuovo personale dedicato alla sanità penitenziaria e alle strutture per il superamento degli Opg, anche attraverso contratti di tipo libero-professionale, ed eviti di utilizzare quello esistente privando i servizi delle Asl di medici dirigenti. L’Anaao Assomed Abruzzo è inoltre contraria alla proposta – avanzata da alcune Regioni – di accorpare questi fondi ripartendoli poi come quota spettante a ciascuna Regione insieme a quella indistinta del Fondo sanitario nazionale. Questo favorirebbe ulteriormente il ricorso al personale interno delle Asl, già gravato da carenze di organico e sovraccarico lavorativo in termini di ore di lavoro e ferie non godute”.