Mosca. Un insider del Cremlino ha dichiarato al Mirror che Vladimir Putin nelle scorse settimane aveva dato il comando per l’avvio di alcuni test nucleari, ma i suoi ordini sono stati disattesi.
Valery Solovey, esperto del presidente ed ex professore presso il prestigioso Institute of International Relations [MGIMO] di Mosca, una scuola di addestramento per spie e diplomatici, sostiene che ci sarebbero anche guasti tecnici dietro l’annullamento di testi importanti che Putin aveva ordinato a inizio mese, due test di missili nucleari che dovevano avere luogo nel Mare di Barents nei giorni scorsi, ma che in realtà non hanno mai visto la luce. Tra questi anche il test del Poseidon, il gigantesco siluro nucleare russo che provoca tsunami radioattivi che devastano le coste nemiche, è stato annullato. Putin aveva schierato il suo sottomarino nucleare K-329 Belgorod con a bordo il Poseidon, ma poi il test previsto dal 14 al 22 di ottobre non è mai avvenuto, e quindi questa è la seconda volta che un test nucleare è stato posticipato nelle ultime due settimane.
Queste armi infatti devono essere pienamente operative prima di essere usate, perché in caso di malfunzionamento farebbero cadere tutta la dottrina militare russa, che si basa sulla minaccia nucleare. Putin, cercando di distogliere l’ombra del sabotaggio o ancor peggio dell’insubordinazione al comandante in capo, avrebbe però assicurato che i test si svolgeranno in un futuro. Qualcuno parla persino di “sabotaggio”, ma in realtà dietro questo rifiuto di usare armi atomiche di test ci sarebbe ben altro, ovvero la possibilità che gli osservatori esteri capiscano che queste armi siano ancora sperimentali e quindi non ancora troppo affidabili. Sono molti a credere che non tutte le armi di cui si vanta Putin potrebbero aver finito il ciclo di test e pertanto è tanta la paura che potrebbero fare cilecca proprio davanti alla comunità internazionale, davanti cui l’esercito russo ha già perso molto credito. Il danno d’immagine sarebbe enorme e annullerebbe i futuri ordini militari da nazioni come l’India, che vista la la reputazione dell’esercito russo ormai prossima allo zero, ha già annullato diversi ordini di elicotteri e armi. Inoltre le armi potrebbero non essere perfettamente funzionanti e quindi, se intercettate dalla contraerea ucraina, colpire paesi vicini o addirittura lo stesso suolo russo. Un danno d’immagine che al momento Putin non può assolutamente permettersi.