Mosca. Vladimir Putin vorrebbe avviare negoziati con l’Ucraina per un rapido cessate il fuoco, ma ciò che stupisce di più è il fatto che il presidente russo sarebbe disposto a negoziare “senza alcuna precondizione”. Nelle comunicazioni, infatti, nessuno più parla di “denazificazione” o “smilitarizzazione”.
Nei comunicati ufficiali ora traspare che Putin è sempre stato pronto alle negoziazioni, come sostenuto anche dal vice capo del ministero degli esteri russo Andriy Rudenko “La Russia ha sempre dichiarato la disponibilità a tali negoziati, interrotti non per nostra colpa”. I toni sembrano ora molto più morbidi insomma, visto che a Mosca basterebbe una sola condizione per arrivare ad un accordo, ovvero che “l’Ucraina mostri buona volontà”.
E se da un lato il Cremlino si è dichiarato pronto a negoziare, dall’altro anche il presidente ucraino Zelenskyi avrebbe ammorbidito i toni delle richieste, accogliendo la richiesta di Biden fatta qualche giorno fa. Questo cambiamento, secondo alcune fonti, è avvenuto dopo la visita in Ucraina di Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti. I funzionari statunitensi avrebbero infatti chiesto un cambio nella strategia, spingendo Kiev a dimostrare la sua disponibilità a porre fine alla guerra in modo sensato e pacifico. Questo, agli occhi del mondo, apparirebbe come sia l’Ucraina e non la Russia a voler porre fine alla guerra. Ecco quindi che sarebbero spuntate fuori le cinque condizioni grazie a cui, il presidente ucraino, prenderebbe in analisi un possibile negoziato con i russi:
- ripristino dell’integrità territoriale
- rispetto della Carta delle Nazioni Unite
- risarcimento di tutti i danni causati dalla guerra
- punizione di ogni criminale di guerra
- garantire che l’invasione non si ripeta
Di tutt’altro parere Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina, secondo cui le “proposte di pace” della Federazione Russa sarebbero in realtà un ultimatum sulla resa. Questa mossa servirebbe solo a fermare la controffensiva ucraina che ora sta andando a gonfie vele, dando così alla Russia il tempo di riogranizzarsi. “Negoziazioni”: riconoscimento degli ultimatum del Cremlino. “Insediamento diplomatico” — pacificazione dell’aggressore, perdita di territori. Forse è ora di giocare a questo gioco di parole?” ha sottolineato Podolyak.
Secondo il politologo Maksym Dzhigun, Putin tra poco cercherà di spingere l’Ucraina ad accettare questi negoziati attraverso il ricatto: sull’energia, o mirando a salvaguardare le infrastrutture ucraine, soprattutto quelle energetiche. Secondo Oleg Zhdanov, esperto militare, i negoziati avanzati da Putin stanno avvenendo solo perché al Cremlino hanno capito che l’unico modo per posticipare la loro sconfitta finale è quella di guadagnare tempo, e i negoziati andrebbero in questa direzione facendo guadagnare ai russi tempo prezioso.