Pescara. Strade alberate, porzioni di case appena visibili tra i giardini, piccoli orti e casolari. Luoghi quasi metafisici, che diventano ipotetici scenari in cui ognuno è libero di rispecchiarsi e ripercorrere memorie personali o collettive. L’arte di Andrea Serio, illustratore e fumettista, approda a Pescara con la personale “Psicogiardini”, dal 22 ottobre al 23 dicembre nei locali di Ceravento, area di condivisione dell’arte. Inaugurazione sabato alle 17, presente l’artista. La mostra sarà visitabile dal martedì al sabato (16-19).
Nato a Carrara nel 1973, Andrea Serio è dedito alla tecnica del pastello e della matita colorata. Ha illustrato
libri per ragazzi, manifesti e copertine per romanzi, riviste e dischi. Tra le collaborazioni recenti: Google (suo il
Doodle su Eugenio Montale), Einaudi, Feltrinelli, Le Nouvel Observateur, La Revue Dessinée, Bayard, Laterza, Mondadori, La Stampa, Seuil Jeunesse, Linus, IED. E’ docente e Direttore Artistico della Scuola Internazionale di Comics di Torino. Realizzati per l’occasione, i 27 disegni della mostra hanno il tocco inconfondibile di Serio. Matite colorate, pastelli a cera e a olio per dare forma a luoghi quasi metafisici: paesaggio e spazi urbani appaiono familiari, mentre le poche e isolate figure umane si confondono con gli ambienti. Alla forza delle opere dell’artista si aggiunge quella delle parole. A completare le illustrazioni, in un percorso estremamente coinvolgente, ci sono le poesie di Michele Montanari che, per l’occasione, insieme a Serio, ha concepito una piccola raccolta di immagini e versi. Proprio sul legame tra immagini e parole si sofferma Maria Letizia Paiato, storico e critico dell’arte: “È qui, in questa interdipendenza che muta il consueto paradigma del mondo dell’illustrazione, mettendo in assoluta simmetria tanto l’atto creativo dell’artista quanto quello del poeta”. “In questi giardini – dice Loris Maccarone, ideatore di Ceravento – senti di poter entrare, calpestare prati, respirare l’aria a pieni polmoni. Senti il suono delle foglie che si muovono lente. Estati a rincorrere sogni. Quei sogni che ritroviamo qui, in questi luoghi custodi di emozioni, incontri, racconti, sguardi e abbracci.”