Chieti. “Il protocollo d’intesa tra Regione Abruzzo e Provincia di Chieti, che dà il via libera all’acquisizione delle aree di risulta delle ex tracciato ferroviario e degli immobili che si trovano a San Vito Chietino, Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto, sembra essere solo ed esclusivamente un balzello amministrativo e politico senza senso. Le aree di risulta e gli immobili, così come richiesto da diversi sindaci, devono essere gestiti dalle Amministrazioni comunali che hanno le competenze e l’interesse al massimo sviluppo su quei territori”.
A sottolinearlo è il commissario provinciale della Lega Chieti, Maurizio Bucci, il quale ricorda che, attraverso l’accordo, la Regione autorizza la Provincia all’acquisto delle vecchie stazioni, che diventeranno parte del patrimonio demaniale provinciale, e la Provincia, da parte sua, si impegna ad acquisire gli immobili con propri fondi e a trasferirli nel suo patrimonio demaniale per destinarli poi agli scopi previsti di valorizzazione. Il tutto per una spesa di circa 2 milioni di euro. “Non è dato sapere – prosegue Bucci – come la Provincia possa acquisire queste aree considerando che non ha nemmeno i soldi per garantire una dignitosa viabilità. E nonostante tale situazione, adesso vorrebbe spendere 2 milioni di euro circa per acquisire un patrimonio su cui poi dovrebbe essere realizzato un progetto di sviluppo turistico. Ritengo che questa non sia altro che un’operazione “politica”. Una operazione che non ha i piedi per camminare. Quelle aree e quegli immobili – rimarca il commissario provinciale della Lega – non possono essere gestiti dalla Provincia che non ha né risorse, né personale e né competenza per lo sviluppo della costa dei trabocchi. I sindaci dei Comuni interessati hanno più volte manifestato il loro dissenso, ma non sono stati ascoltati e presi in considerazione. Ora, dopo che sono stati messi alla porta, si fa intendere che comunque saranno coinvolti. Ma non potrebbe essere diversamente. Ricordo che i Comuni sono direttamente interessati allo sviluppo turistico e hanno gli strumenti per “governare” processi burocratici e amministrativi anche superiori a quelli che può mettere a disposizione, in questo momento, la Provincia sia in termini di personale che di risorse”.