Pescara. Dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere, una detenzione domiciliare e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria sono in esecuzione nell’ambito di un’operazione con 50 agenti delle Questure di Pescara e Chieti e pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara. I provvedimenti restrittivi sono nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione. Le indagini della squadra mobile di Pescara, avviate nel 2013 e supportate da attivita’ tecniche, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico di un sodalizio criminale, composto da cittadini romeni, che sfruttava la prostituzione di giovani donne costrette ad esercitare il meretricio lungo le litoranee delle province di Pescara e Chieti. Nel corso dell’inchiesta, tra le altre cose, e’ emerso che sarebbero stati indotti almeno 2 aborti clandestini e che alcune prostitute avevano il compito di ‘istruire’ le ragazze meno esperte, sottoponendole anche a gravi vessazioni. Secondo quanto appurato dagli investigatori, gli ingenti profitti incamerati permettevano ai loro aguzzini di condurre una vita agiata e di effettuare cospicue rimesse di denaro in Romania. Costringevano le prostitute ad avere rapporti sessuali non protetti con i clienti e quelle che rimanevano incinte venivano fatte abortire clandestinamente. Questa l’accusa nei confronti della gang che la squadra mobile della Polizia di Pescara sta smantellando in queste ore con l’esecuzione di 13 misure cautelari per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Le indagini, che sono durate più di un anno e si sono basate su numerose intercettazioni e servizi di controllo e pedinamento, hanno consentito di appurare che l’organizzazione aveva monopolizzato, praticamente indisturbata, la zona sud di Pescara, praticando una gestione ‘imprenditoriale’ del giro di squillo. Il gip Nicola Colantonio (il pm e’ Giampiero Di Florio) ha disposto dieci custodie cautelari in carcere, una detenzione domiciliare e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. All’operazione stanno partecipando circa 50 agenti con il supporto della squadra mobile della Polizia di Chieti e numerose pattuglie del reparto prevenzione crimine di Pescara.