Chieti. Altri 4 mesi di tempo per chiedere il rimborso delle obbligazioni subordinate delle 4 banche e niente pubblicità dei nomi dei grandi debitori degli istituti che chiederanno l’aiuto dello Stato ma solo dei profili di rischio. Sono le principali novità approvate in serata dalla commissione Finanze del Senato, esaminando il decreto ‘salvarisparmio’ con l’obiettivo di portare oggi pomeriggio in Aula il provvedimento con il mandato al relatore. Proprio dal relatore, Mauro Maria Marino (Pd), è arrivata la proposta di mediazione sulla richiesta, avanzata fino all’ultimo dalle opposizioni, di rendere noti attraverso una sorta di ‘black list’ i nomi dei grandi debitori delle banche entrate in crisi. Si procederà invece con la pubblicità dei ”profili di rischio” e ”meriti di credito” di chi ha avuto prestiti sopra l’1% del patrimonio della banca. Dati che saranno inviati al Parlamento, probabilmente aggregati, all’interno della relazione che ogni 4 mesi il governo dovrà stilare sull’andamento degli interventi sugli istituti di credito.
Il compromesso permette così, spiegano nella maggioranza, di vedere come è stata gestita la banca in passato senza però correre il rischio di mettere alla gogna i debitori insolventi. Con l’ingresso dello Stato, altra novità, sarà possibile che arrivino anche limitazioni ai compensi di manager e cda. L’altro intervento, annunciato, che ha avuto il via libera in serata quello sugli obbligazionisti azzerati con la risoluzione delle vecchie Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti: per ora è stata approvata una proroga al 31 maggio che riapre il termine per chiedere il rimborso forfettario all’80% e oggi dovrebbe avere il via libera anche la proposta di consentire l’acceso al meccanismo automatico anche a chi ha ricevuto i bond dal coniuge o dai parenti di primo grado. La nuova finestra, nelle intenzioni di maggioranza e governo, consente di allineare il percorso del rimborso forfait a quello dell’arbitrato, che sta per vedere la luce. La commissione oggi dovrà affrontare ancora il tema dell’educazione finanziaria, per la quale dovrebbe essere creato un comitato ad hoc con 1 milione di euro l’anno a disposizione e il nodo della riforma delle banche popolari, per le quali il Parlamento chiede una proroga della scadenza per la trasformazione in Spa.
