L’Aquila. “Progetto città universitaria è segno di cambiamento reale. L’Aquila città universitaria, dell’alta formazione e della ricerca: è uno degli assi su cui abbiamo scommesso, nel post terremoto, e su cui abbiamo avviato il difficile processo di ricostruzione, non solo materiale, del territorio” così, in una nota, la Deputata Stefania Pezzopane.
“Se la città ha saputo trovare la forza di ricostruirsi e ripensarsi è stato anche grazie all’Università, alle studentesse e agli studenti che non l’hanno abbandonata, al personale docente e tecnico amministrativo che hanno compreso il ruolo fondamentale dell’Istituzione per la tenuta stessa del tessuto sociale, culturale ed economico, alla resistenza che fu fatta allora rispetto agli scippi delle facoltà e per l’esonero delle tasse.
Oggi, però, è necessario fare un ulteriore salto in avanti; lo dimostrano i dati pubblicati dal Censis: l’Ateneo è in sofferenza, nonostante il prezioso lavoro del Rettore Alesse e lo è per la disattenzione e la mancanza di progettualità dell’amministrazione comunale e regionale, oltre che per la incapacità programmatoria della governance dell’Azienda per il diritto allo studio. È mia intenzione attivare un comitato permanente per L’Aquila città universitaria, dove Comune, Università, Azienda diritto agli studi, Regione, rappresentanze degli studenti, e non solo trovino un permanente luogo di confronto e di programmazione condivisa. Mai più deve succedere quanto sta accadendo ora.
Sebbene si sapesse da anni che ad ottobre prossimo sarebbe scaduta la convenzione con il Demanio militare per l’utilizzo dell’ex Caserma Campomizzi come studentato, non si è stati in grado di mettere in campo un’interlocuzione con il Ministero della Difesa per l’eventuale proroga e, d’altra parte, non si è stati in grado di individuare un’alternativa per tempo.
L’Adsu ha pubblicato il bando per la ricerca di un immobile da adibire a Casa dello Studente il 23 marzo scorso, con colpevole ritardo; c’è il rischio che possano venire meno i 380 posti letto oggi disponibili, che le studentesse e gli studenti economicamente più fragili vengano privati del servizio di residenzialità e di mensa, per non parlare dei 60 lavoratori che potrebbero rimanere senza occupazione.
Una superficialità incomprensibile, che diventa colpevole se si pensa che non è stata ancora definita la permuta con cui il Comune cederà all’Adsu l’ex scuola Carducci per la costruzione della nuova Casa dello Studente in cambio del sedime di via XX settembre, dove dovrebbe essere realizzato un giardino della memoria; eppure, l’atto di indirizzo è stato approvato dal Consiglio comunale addirittura ad ottobre 2020” prosegue Pezzopane.
“E che dire poi del servizio di trasporto pubblico, assolutamente inadeguato per studentesse e studenti che vogliano vivere appieno la città: le sedi universitarie sono collegate poco e male, frequentare il centro storico di sera per chi sceglie di vivere in periferia è impresa proibitiva.
La mensa a servizio dei Dipartimenti di Ingegneria, a Roio, è rimasta colpevolmente chiusa per mesi – speriamo riapra davvero il 20 aprile, che alle promesse seguano i fatti stavolta – ed in centro non ce ne sono. E mancano sale studio e di lettura, mancano spazi culturali, luoghi di aggregazione che diano ai giovani la possibilità di vivere appieno il cuore della città, non solo nelle ore serali della movida.
Per me, sostenere l’Università, lavorando ad un progetto strategico, ambizioso e condiviso, che renda ancora più appetibile il nostro Ateneo, sarà un’assoluta priorità; L’Aquila dovrà essere davvero accogliente e piena di possibilità per le studentesse e gli studenti che sceglieranno la nostra città per la loro formazione.
Scegliamo L’Aquila, affinché L’Aquila sia scelta come luogo di costruzione di futuro.” conclude Pezzopane.