Roseto degli Abruzzi. “Abbiamo detto un forte no alla privatizzazione della Costa dei Trabocchi contenuta nell’emendamento approvato oggi in aula con 18 voti della maggioranza e con i nostri voti contrari, perché è una scelta assurda e dannosa, sia per l’ambiente e sia per la comunità e il commercio della zona. Una sveltina calata dall’alto a un mese dal voto e rinviata all’ultimo Consiglio utile della legislatura, senza aver sentito prima né la Provincia di Chieti, che ha cambiato le sorti della zona con la via Verde, né i sindaci che sono presìdi sul territorio, né le associazioni di categoria che avrebbero potuto fermare la speculazione che l’emendamento comporterà, peraltro anche in controtendenza, perché non è possibile nessuna verifica sull’effettiva apertura degli esercizi commerciali, in quanto le leggi europee e nazionali sulla libera concorrenza non lo permettono più.
Da “Costa a casta dei trabocchi”, questo il passo fatto oggi da Marsilio e il centrodestra e le conseguenze, come al solito, le pagheranno gli abruzzesi”, duro il commento del capogruppo Pd Silvio Paolucci sull’approvazione del provvedimento.
“Tanto urgente era questo emendamento per deturpare la Costa dei trabocchi che si è dovuto riconvocare il Consiglio regionale, nonostante l’ultima seduta fosse quella di fine gennaio – incalza Paolucci – . Non contenti di quello che hanno fatto alla riserva del Borsacchio, hanno promosso un’altra azione vergognosa, che di fatto rende aggirabili non soltanto le leggi urbanistiche e sull’ambiente, ma anche quelle sul commercio. Un’azione tanto necessaria a questo Governo regionale, da rimanere sordo anche alle osservazioni del presidente della Provincia, Menna, a quelle delle associazioni del commercio e agli appelli delle tante associazioni che da sempre si occupano della tutela ambientale di quella zona e che ne hanno promosso lo sviluppo sostenibile insieme alle istituzioni.
Concorrenza sleale agli operatori del commercio, non rispetto delle leggi urbanistiche, deturpazione dell’ambiente: questa è la scelta fatta dalla maggioranza di centrodestra con l’emendamento di oggi, approvato nonostante pure gli accertamenti attivati dalla procura di Lanciano sulla norma. Per noi resta una scelta sbagliata, che con Luciano D’Amico presidente cancelleremo subito dando voce alla mobilitazione del territorio e promuovendo un nuovo senso civico che nei cinque anni di Marsilio non abbiamo visto all’opera”.