Pescara. “Le preoccupazioni su una possibile ulteriore spinta alla privatizzazione dell’acqua sono certamente condivisibili: la sovranità in Italia, come sancisce la Costituzione, appartiene al popolo e nessuno può ignorare o peggio cancellare i chiarissimi risultati del referendum del 2011”. A sostenerlo è Luciano Di Tizio, referente acque Wwf Abruzzo.
“Va però precisato”, aggiunge, “che se dopo dieci anni da quella consultazione la gestione presenta ancora alcune carenze, come ha dichiarato all’Ansa l’onorevole Gianluca Vacca, è proprio perché si è insistito con società, come l’Aca citata dal deputato del M5s, che sono pubbliche, ma di diritto privato, tra quelle che le battaglie referendarie, che ho condiviso proprio con Vacca e con tantissimi altri abruzzesi, volevano cancellare a favore di strutture veramente pubbliche nelle quali non fosse previsto alcun profitto nella gestione di un bene primario ed essenziale”.