Roseto degli Abruzzi. Da cinque giorni non si hanno più notizie di Primo, il fratino simbolo della Riserva Borsacchio nato dopo tre anni di silenzio e distruzione. Probabilmente i suoi genitori, insieme ad altri fratini, sono già partiti verso le spiagge del sud, ma Primo non è riuscito a sopravvivere.
A scriverlo è Marco Borgatti, Presidente delle Guide del Borsacchio, che con una lettera aperta rivolge un accorato appello alla Regione Abruzzo. Primo, anche se non è volato via, ha acceso una scintilla di speranza e attenzione collettiva: oltre un milione di persone in una settimana hanno seguito la sua vicenda sui social, camminato idealmente lungo la spiaggia e sperato per la sua sopravvivenza.
Le Guide del Borsacchio, volontari instancabili, hanno monitorato la nidificazione dedicando oltre 800 ore, camminando per più di 500 chilometri e vigilando giorno e notte, spesso senza alcun supporto istituzionale.
Intanto, però, la Regione Abruzzo sta portando avanti progetti che rischiano di cancellare la Riserva Borsacchio, minacciando il suo fragile ecosistema con nuove infrastrutture come alberghi, parcheggi e impianti fotovoltaici a terra.
“Primo ci ha insegnato che prendersi cura della natura è un atto di amore e responsabilità”, scrive Borgatti, “e che la Riserva è la casa non solo per lui, ma per tante altre specie e per tutti noi”.
Il messaggio è chiaro: non si può perdere la speranza e la lotta per difendere la natura e il territorio. Le Guide del Borsacchio promettono di continuare a resistere, per Primo, per la Riserva, per un futuro possibile.



