Chieti. Prima udienza e schermaglie fra i difensori degli imputati e gli avvocati di parte civile, oggi, nel processo per frode in commercio che davanti al giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Giulia Colangeli, vede imputati Filippo Antonio De Cecco, presidente del Cda della F.lli De Cecco spa, il direttore degli acquisti Mario Aruffo, il direttore della qualità, Vincenzo Villani e, per responsabilità amministrativa, la F.lli De Cecco spa.
L’accusa è di aver posto in commercio, in epoca successiva e prossima al 13 febbraio 2022, alcuni lotti di pasta, per la maggior parte in formato pasta lunga, alimento diverso per qualità in quanto sulle confezioni, recita l’imputazione, era riportato falsamente che la materia prima utilizzata era costituita da grano proveniente da California, Arizona e dall’Italia, mentre per il 7 per cento circa, pari a 4.475 tonnellate, era stato impiegato grano proveniente dalla Francia. Oggi gli imputati, difesi rispettivamente dagli avvocati Marco Spagnuolo, Marco Femminella, Antonio Marino e Augusto La Morgia, erano assenti.
Due le parti civili sulla cui ammissione il giudice si è riservato, rinviando all’udienza del 20 settembre prossimo: la
Asso – Consum, in persona del presidente e legale rappresentante Ettore Salvatori, assistito dall’avvocato
Aniello Chianese, e l’ex dirigente della De Cecco Antonio Di Mella, dalla cui segnalazione al Nas è partita
l’inchiesta.
Di Mella, assistito dall’avvocato Goffredo Tatozzi, era presente in aula. I difensori degli imputati si sono opposti all’ammissione delle costituzioni di parte civile sostenendo in particolare, per ciò che riguarda Asso Consum, che l’associazione risulta sospesa per decreto dall’albo del Mise dal 9 giugno 2022 e per un anno.
Ha ribattuto l’avvocato Chianese che una piccola diatriba interna associativa ha determinato la sospensione di
Asso Consum da un albo particolare previsto dal Codice del Consumo, che raggruppa solo venti associazioni
sul territorio nazionale, che può avere la possibilità di esprimere pareri consultivi su determinati testi di legge.
Il legale ha sottolineato che l’associazione riacquisterà i requisiti fra meno di un mese, che la questione è già
risolta in sede ministeriale, che il presidente attuale ha il potere di firmare tutti gli atti e che Asso Consum è
legittimata perché svolge quotidianamente il lavoro sul territorio a tutela e a sostegno dei consumatori.
L’inchiesta era sfociata inizialmente in una richiesta di archiviazione, presentata dal sostituto procuratore di
Chieti Giuseppe Falasca, alla quale le parti offese hanno presentato opposizione. Richiesta di opposizione
respinta dal Gip Luca De Ninis, che ha disposto l’imputazione coatta.