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Prevenzione antimafia per le imprese che partecipano alla ricostruzione

A luglio 2025 adottate 7 interdittive per le imprese coinvolte nella ricostruzione post sisma centro Italia

Lorena Costantini di Lorena Costantini
9 Agosto 2025
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L’Aquila. Proseguono i controlli per la prevenzione antimafia sulle imprese che lavorano per la ricostruzione post sisma nel centro Italia, quindi in Abruzzo, in particolare nel nostro capoluogo.

La Struttura per la Prevenzione Antimafia del ministero dell’Interno, nello scorso mese di luglio, ha adottato sette provvedimenti interdittivi antimafia nei riguardi di altrettante imprese che hanno fatto richiesta di iscrizione nell’Anagrafe Antimafia degli Esecutori, gestita dalla stessa Struttura per partecipare ai lavori di ricostruzione post sisma centro Italia 2016 e due di queste anche per la realizzazione delle opere per le Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026.

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Tale interdittive consentono di estromettere preventivamente le imprese interessate prima di essere affidatarie di commesse pubbliche e, nel caso della ricostruzione, anche di commesse private con contribuzione pubblica.

Si tratta di imprese individuali o società a responsabilità limitata semplificata, la cui attività principale dichiarata è quella edile. Le imprese sono state interdette per l’emersione di collegamenti con le maggiori organizzazioni criminali nazionali: cinque con la camorra, due con la ‘ndrangheta ed una con un sodalizio di matrice mafiosa riconducibile a personaggi criminali di etnia rom.

In particolare sono state evidenziate connivenze, alleanze e accordi di mutua convenienza attraverso i quali le organizzazioni criminali perfezionano sempre di più, da un lato la pressione sul tessuto socio-economico e dall’altro la capacità di infiltrare la rete produttiva del territorio alterandone gravemente i meccanismi della libera concorrenza a scapito delle aziende “sane”.

Con i predetti provvedimenti salgono a 30 le interdittive adottate nei primi sette mesi del 2025 dal direttore della Struttura, prefetto Paolo Canaparo, con un incremento del 15% rispetto all’intero anno 2024 (erano state 26) e del 40% rispetto all’intero anno 2023 (erano state 18).

Tale incremento dei provvedimenti interdittivi costituisce l’esito di una intensificazione della attività di analisi info-investigativa da parte della Struttura, su indicazione del ministro Piantedosi, e del contestuale sviluppo di ulteriori forme di collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia, con il Gruppo Investigativo Centrale, istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale, e con i Gruppi Interforze Antimafia delle Prefetture competenti.

Il direttore della Struttura ha altresì adottato misure di prevenzione collaborativa ex art. 94-bis del Codice delle leggi antimafia, applicata a una società con sede nella provincia di Milano che ha fatto richiesta di iscrizione per partecipare ai lavori di ricostruzione post sisma centro Italia e per la quale sono stati accertati tentativi di infiltrazione riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale.

Tale provvedimento – di una durata di 12 mesi – prevede l’adozione di adeguate misure ai sensi del d.lgs. n. 231/2001, atte a rimuovere e prevenire le cause di agevolazione occasionale, nonché l’obbligo di comunicazione di taluni atti al Gruppo interforze antimafia di Milano. Alla scadenza delle misure di prevenzione, il direttore della Struttura del Viminale, sentito il predetto GIA, rilascerà un’informazione antimafia liberatoria, disponendo la conseguente iscrizione in Anagrafe, nel caso in cui accerti il venir meno dell’agevolazione occasionale e verifichi l’assenza di altri tentativi di infiltrazione mafiosa.

“Il contrasto alle infiltrazioni malavitose”, aggiunge il Commissario di Governo alla ricostruzione post sisma 2016 il Sen. Guido Castelli, “è sempre stata una priorità della struttura commissariale . Abbiamo lavorato a lungo in questi mesi con l’unità di missione antimafia diretta dal Prefetto Canaparo presso il Ministero degli Interni per rafforzare le difese del sistema. I risultati che il Ministro Piantedosi ha ricordato ieri attraverso i suoi canali socialconfermano la bontà di questo lavoro”.

“Come ricordava il Prefetto Canaparo”, conclude il Commissario Castelli Castelli, “nel solo mese di luglio 2025, sono stati adottati un totale di cinque provvedimenti interdittivi antimafia riferiti ad imprese che hanno richiesto l’iscrizione all’Anagrafe Antimafia degli Esecutori, in quanto interessati a partecipare alla ricostruzione post sisma 2016 nel Centro Italia; queste si aggiungono alle 23 adottate nei primi sei mesi di quest’anno, per un totale, ad oggi, di 28 provvedimenti. Nel 2024 ne erano stati adottati 26 e altri 18 nel 2023. Difendiamo i nostri meravigliosi territori anche garantendo tutti i giorni la legalità”.

 

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