Pescara. “È stato pubblicato in questi giorni l’avviso per il programma ‘Pescara Solidale 2025’, che prevede l’erogazione di voucher per attività socio-educative a favore dei minori, con scadenza per la presentazione delle domande da parte delle famiglie fissata al 27 maggio prossimo. Proprio questa mattina, in Commissione Politiche Sociali, abbiamo avuto modo di discutere di questa importante misura di sostegno. Se da un lato l’iniziativa, finanziata con fondi statali, è certamente volta a supportare le famiglie pescaresi, dall’altro l’esperienza pregressa a Pescara, in particolare in relazione ai dati relativi al 2024, impone una riflessione critica urgente sul modello adottato e sulla sua reale capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati e utilizzare appieno le risorse disponibili.
L’analisi dei dati di consuntivo del programma ‘Pescara Solidale 2024’ per le attività socio-educative a favore dei minori rivela una criticità allarmante che non possiamo ignorare: quasi il 30% dei fondi stanziati, pari a circa 35.352 euro su 118.750 euro, non è stato speso. Risorse preziose, destinate a sostenere le famiglie e arricchire le opportunità dei nostri ragazzi, sono rimaste inutilizzate. Questo è inaccettabile e impone una seria riflessione sull’efficacia del modello gestionale basato prevalentemente su voucher e cataloghi che, evidentemente, mostra delle falle significative”.
Lo dichiara il Consigliere Comunale del Partito Democratico, Prof. Marco Presutti, che aggiunge: “La mancata spesa di una quota così ingente non è un mero dato contabile, ma la spia di un sistema che non riesce a intercettare pienamente i bisogni, a garantire l’accesso o a fornire un’offerta di servizi realmente attrattiva e fruibile da tutte le famiglie aventi diritto, specialmente quelle più fragili. La stessa Amministrazione, nell’avviso per il 2025, ha dovuto inserire clausole per penalizzare chi, avendo ottenuto il voucher nel 2024, non lo ha utilizzato né vi ha rinunciato, bloccando di fatto risorse per altri. Questo è il sintomo di un problema che va affrontato alla radice”.
“È ora di guardare a soluzioni più virtuose, già sperimentate con successo in altre realtà comunali italiane, come indicato anche da autorevoli analisi dell’ANCI e di esperti del settore,” prosegue Presutti. “Mi riferisco a:
- Co-progettazione reale: Un coinvolgimento attivo del Terzo Settore, delle scuole e delle comunità locali non solo come meri esecutori o fornitori a catalogo, ma come partner strategici nella definizione stessa dei bisogni e dei servizi.
- Gestione diretta qualificata per servizi strategici: Per alcuni servizi fondamentali o per raggiungere target specifici, il Comune dovrebbe valutare un maggiore impegno diretto.
- Interventi proattivi per le fasce deboli: Implementare strategie concrete per intercettare e supportare le famiglie più vulnerabili.
- Monitoraggio costante e flessibilità: È necessario un monitoraggio continuo dell’utilizzo delle risorse durante l’anno, con meccanismi agili per riorientare i fondi non spesi.”
“In questo contesto di necessaria innovazione e ottimizzazione delle risorse,” sottolinea il Consigliere, “sorge spontanea una domanda sul ruolo della Fondazione Pescarabruzzo. Mentre altre fondazioni di origine bancaria in Italia, come la Fondazione Cariplo con il suo programma ‘QuBì’ a Milano, sono protagoniste attive nel co-progettare interventi integrati contro la povertà educativa minorile, lavorando fianco a fianco con i Comuni per costruire reti territoriali solide e risposte efficaci che vanno oltre la semplice erogazione, a Pescara non si percepisce un analogo impulso o una sinergia altrettanto strutturata e visibile da parte della nostra principale fondazione locale per affrontare specificamente queste criticità e potenziare programmi come ‘Pescara Solidale’. Ci chiediamo se la Fondazione Pescarabruzzo non possa e non debba fare di più, seguendo questi esempi virtuosi, per contribuire attivamente a garantire che nessuna risorsa vada persa e che ogni bambino e ragazzo pescarese abbia accesso alle migliori opportunità socio-educative. Il suo contributo, in termini di risorse economiche, progettuali e di stimolo all’innovazione, potrebbe essere determinante. Continuare con un modello che lascia quasi un terzo delle risorse nel cassetto”, conclude il Consigliere Presutti, “significa non solo sprecare fondi pubblici in un momento di difficoltà per molte famiglie, ma soprattutto negare opportunità di crescita, socializzazione e supporto a centinaia di bambini e ragazzi pescaresi. Chiediamo all’Amministrazione un cambio di passo immediato e invitiamo tutti gli attori del territorio, inclusa la Fondazione Pescarabruzzo, a una riflessione profonda e a un impegno concreto. È doveroso garantire che ai nostri ragazzi arrivino tutte le risorse che hanno il diritto di ricevere e che possono dare loro opportunità per costruire un futuro migliore”.