Chieti. Una quarantina di ragazzi provenienti da diversi stati africani ed ospiti di alcuni centri di accoglienza della provincia di Chieti, fra i quali Vasto e Sambuceto nel territorio comunale di S.Giovanni Teatino, hanno dato vita oggi pomeriggio, in concomitanza con la Giornata mondiale del rifugiato, ad un presidio davanti alla Prefettura di Chieti organizzato dall’Unione Sindacale di Base; una delegazione formata da Daniele Moretti, componente del coordinamento regionale dell’Usb, l’avvocato Gianni Pesce dell’Asgi, l’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione e da Yacouba Saganogo, ivoriano da tempo residente a Pescara e rappresentante dell’immigrazione nell’Usb, è stata ricevuta dal vice prefetto di Chieti Luciano Conti. Il problema principale posto all’attenzione della Prefettura riguarda la richiesta del passaporto, che molti non hanno perché l’hanno perso, da parte della Questura di Chieti, ai fini del rilascio del permesso di i soggiorno per motivi umanitari, permesso che poi arriva anche dopo nove mesi di attesa. “Questo accade solo a Chieti – ha detto Morelli dopo l’incontro – : è una situazione che anche confrontandoci con le altre strutture del nostro sindacato a livello nazionale ci hanno detto che non è possibile e invece qui accade proprio questo. I responsabili che ci hanno ricevuto a nome del prefetto sono molto disponibili a voler cercare di trovare una soluzione, hanno accolto le nostre istanze in maniera a positiva: l’incontro a mio avviso è stato positivo. Ci faranno sapere entro la fine di questo mese per la convocazione di un tavolo anche con la Questura per poterci confrontare anche in maniera diretta gli avvocati, la nostra organizzazione sindacale, con la Prefettura a fare da mediatore con la Questura per cercare una soluzione”.
Siamo anche abbastanza ottimisti in questo senso – ha aggiunto Morelli -: pensiamo che si può risolvere, anche perché questi ragazzi hanno bisogno di ottenere risposte per la loro vita personale perché rimanere mesi e mesi sbattuti dentro centri anche in isolamento, può anche divenire un problema di ordine sociale e loro sono i primi a dirlo. In Prefettura ci hanno raccontato delle numerose segnalazioni che arrivano perché sono gli stessi datori di lavoro a non assumere i ragazzi perché non hanno documenti e quindi loro hanno la volontà di andare avanti e di trovare una soluzione. Siamo soddisfatti fino alla fine di questo mese. In ogni caso siamo pronti anche a rimobilitarci, sempre in maniera pacifica, in maniera anche meticcia perché un Paese che si vuole definire civile non può permettere a mio avviso che accadano queste mancanze anche gravi: quando si arriva a parlare nove mesi, quasi un anno, la situazione diventa pesante”. “Sono soddisfatto per come ci hanno accolto il prefetto – ha detto Yacouba, – sono molto contento: poteva dire di no, poteva rifiutarsi di riceverci, son molto soddisfatto di come ci hanno ricevuto, ci hanno ascoltato e hanno deciso di aiutarci nella lotta che stiamo facendo”. Alla manifestazione ha aderito Potere al Popolo, presente con Rita De Petra, candidata alla Camera alle ultime elezioni, ed Alessandro Feragalli, ex
assessore al Comune di San Giovanni Teatino, comune nel quale è referente di Potere al Popolo.