L’Aquila. “Abruzzo maglia nera d’Italia nella distribuzione tramite le farmacie dei presidi sanitari per diabetici e dopo 5 anni di promesse disattese, la Giunta Regionale rinvia il problema alla prossima legislatura Dopo svariate conferenze stampa, visite ispettive e interpellanze da parte dei Consiglieri del Partito Democratico e dopo innumerevoli annunci tutti rimasti però privi di seguito, il Presidente Marsilio rinvia la definizione della distribuzione per conto (DPC) a mezzo delle farmacie dei presidi sanitari per i pazienti diabetici alla nuova Giunta.
E’ quanto si legge nero su bianco nell’ultima Delibera di giunta regionale in materia, la n. 857 del 4 dicembre 2023. Per capire l’importanza della questione, occorre ricordare come Abruzzo si contino 100.000 pazienti diabetici e come la patologia registri una crescita significativa anche tra i ragazzi, un dato da non sottovalutare. Ogni 45/60 giorni, da ogni parte delle Province abruzzesi – ricordiamo che in Abruzzo circa 200 comuni sui 300 si trovano in aree interne, spesso montane – migliaia di pazienti diabetici sono costretti a macinare chilometri per recarsi negli pochi centri adibiti alla distribuzione dei presidi, facendo i conti con i disagi che la patologia comporta e con l’alto costo dei trasporti, per ritirare aghi e siringhe per insulina, lancette pungidito, glucometro e strisce reattive per glicemia. Questo perché i centri di distribuzione individuati dalla Regione sono pochi. Per esempio, in Provincia di Pescara ci sono tre soli punti di distribuzione: il Distretto Sanitario a Pescara in via Rieti, l’ospedale di Popoli e quello di Penne.
Le tante interpellanze che abbiamo presentato nel corso della legislatura per spronare la Regione a estendere il sistema di distribuzione DPC alle farmacie non hanno purtroppo sortito l’esito da noi sperato, rivelando l’assenza di una qualsivoglia politica regionale in favore delle persone affette da questa patologia. Abruzzo, Calabria e Molise sono le uniche Regioni che non prevedono per l’utenza l’erogazione dei dispositivi medici tramite le farmacie o, in alternativa, la spedizione a casa con Poste. Una lacuna che finisce per aggravare la situazione dei malati e pesare economicamente sulle famiglie, specie nell’ultimo anno, in cui l’aumento del costo del carburante è stato vertiginoso.
Pensare che ormai quasi un anno fa, con la Delibera di Giunta Regionale n. 8 del 17 gennaio 2023, si assegnava al Tavolo negoziale tra Regione e Associazioni di categoria: Federfarma e Assofarm il compito di rivisitare l’Accordo Quadro del 2016 per la distribuzione dei farmaci in modalità DPC e di stipulare quello per l’avvio della distribuzione in modalità DPC dei dispositivi medici ai pazienti diabetici. In quella occasione veniva quindi ulteriormente prorogato il vecchio accordo in vigore per i soli farmaci e non per i dispositivi, ma nulla si decideva per i presidi. Nell’ultima Delibera, invece, quella del 4 dicembre 2023, c’è la resa. Tutto saltato, in un quadro di costi inquietanti e di incapacità di trovare accordi con le Associazioni di categoria, nel quale dobbiamo prendere atto che prima del 30 marzo, almeno, non ci sarà alcuna distribuzione per mezzo delle farmacie.
Una resa, in parte frutto della disattenzione per il mondo dei diabetici in corso da 5 anni e in parte di incapacità, come testimonia in maniera grave lo scostamento assoluto di 99,3 mln di euro per questo tipo di spesa sanitaria in più nell’anno 2022 rispetto al tetto di spesa convenzionata e a quello per acquisiti diretti che viene citato nella delibera e su cui abbiamo chiesto gli atti per approfondire, anche perché nei primi 7 mesi del 2023 la situazione è anche peggiore. La Giunta giustifica questa ulteriore non scelta rimandando a una norma ancora in discussione in Parlamento, l’articolo 44 del DDL bilancio, che dovrebbe revisionare il meccanismo di remunerazione delle farmacie convenzionate e al consequenziale elenco vincolante dei medicinali che entro il 30 marzo (salvo proroghe) dovrà predisporre l’Agenzia italiana del farmaco. Va detto che però, la Legge in discussione fa riferimento ai farmaci e non ai presidi, sui quali si sarebbe comunque potuto procedere.
Insomma, fino a quando non verrà approvata la legge – sempre che questo accada – e non uscirà il nuovo prontuario farmaceutico, viene prorogato il precedente accordo DCA 114/16 che avrebbe dovuto già essere rivisto più volte e comunque entro il 30 novembre 2023 e che tiene quindi ancora fuori le farmacie dalla distribuzione dei presidi, condizione che assegna all’Abruzzo la maglia nera nella classifica delle Regioni italiane in materia di distribuzione. Questa mattina ci vediamo quindi costretti a tornare nuovamente sulla scarsa considerazione mostrata dalla Regione Abruzzo nei confronti dei pazienti diabetici, malgrado le promesse ripetute più e più volte da cinque anni a questa parte.
D’altronde, che i pazienti diabetici avessero poca importanza per questa Giunta regionale è verificabile anche dai disagi che rilevano anche negli ospedali, con la cronica carenza di personale in tutte le diabetologie della regione – in alcuni presidi ospedalieri manca persino il medico. Tutto in netto contrasto con la legge 115/87, la norma specifica per la prevenzione e la cura del diabete, e con quanto previsto nel 2016 dalla Commissione Diabete con la sottoscrizione del PDTA Diabete (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che stabiliva un team diabetologico dedicato per garantire un’assistenza omogenea su tutto il territorio. In questi 5 anni la Giunta Marsilio non è riuscita ad applicare questo strumento fondamentale. Per di più, quasi ovunque mancano psicologi, dietisti e podologi, figure essenziali per supportare il paziente rispettivamente nel percorso di malattia, nella corretta alimentazione e nella prevenzione della complicanza del “piede diabetico”.