L’Aquila. Il Palazzo della Direzione Generale Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila fu realizzato tra il 1886 e il 1892 su progetto dell’architetto romano Giulio De Angelis che aveva già firmato alcuni tra gli interventi più prestigiosi intorno a Piazza Colonna a Roma.
L’edificio fu costruito su un terreno acquistato dalla Cassa di Risparmio al Comune dell’Aquila situato nel cuore del centro storico, lungo l’asse viario principale. Corso Vittorio Emanuele II, infatti, rappresentava una delle zone che si caratterizzava, in quegli anni post unitari, come centro direzionale della città perché vi insistevano, tra gli altri, la sede del Comune, il Tribunale di Giustizia, la Banca Nazionale e il Banco di Napoli.
Dalla lettura dei verbali dell’organo amministrativo della Cassa di quei tempi, emergono chiare la lungimiranza e la sensibilità per le esigenze della Comunità di quegli amministratori della Cassa, espressione di un ceto dirigente illuminato e di un ambiente culturale consolidato, i quali anteposero il decoro della Città ai problemi di natura strettamente finanziari derivanti dalla sproporzione fra l’impegno economico da assumere per la realizzazione dell’opera e le risorse a disposizione. “L’opera – secondo quanto affermava il consigliere Gentileschi nella seduta del Consiglio d’Amministrazione della Banca del 24 marzo 1885 – serviva più che a dotare di una propria sede la Cassa di Risparmio, a soddisfare il desiderio della cittadinanza aquilana di vedere eseguito, per il decoro della città, il progetto dell’illustre architetto romano Giulio De Angelis, quando né il Comune, né i privati erano stati in grado di porlo in attuazione”.
L’intervento per la realizzazione del Palazzo si configura quindi come espressione di quel particolare vincolo che lega da sempre la Cassa di Risparmio alla Città e che, in qualche modo, ha anche imposto nel tempo all’Istituto di essere sempre presente nei momenti di difficoltà.
La costruzione del Palazzo prese il via il 22 marzo 1886 e durò sei anni comportando un rilevantissimo impegno economico da parte della Banca per quei tempi; ma l’opera rivestiva un’importanza che andava al di là della semplice realizzazione di una sede idonea all’ istituto bancario nato alla metà dell’Ottocento.
Il progetto, che prevedeva la demolizione di alcune strutture esistenti, intervenne infatti a ridisegnare tutta l’area, con l’allargamento del Corso principale e la realizzazione dei portici, diventando così modello per i successivi interventi architettonici. Con questa impostazione si è andato a configurare Corso Vittorio Emanuele II come lo vediamo ancora oggi, che con gli altri palazzi porticati ha rappresentato una scena urbana sempre viva e animata, luogo delle passeggiate e della socialità “rete di percorsi e relazioni che hanno influenzato fortemente la vita e la formazione degli aquilani” (cit. Marcello Vittorini).
L’architetto De Angelis nel progettare il Palazzo della Direzione Generale della Cassa di Risparmio, interpretò in pieno la sensibilità e il gusto architettonico che aveva caratterizzato le grandi trasformazioni delle più importanti città dell’Italia unita. Uno stile che si riferisce alla tendenza neoclassica nella citazione degli ideali e dell’apparato formale dell’architettura greca e romana, che propone una razionalità delle forme unita ad elementi costruttivi innovativi.
La Cassa di Risparmio, con la realizzazione del palazzo porticato, intervenne così a sostegno di un vasto programma di riassetto urbano della Città e di realizzazione di nuove opere pubbliche che il Comune aveva iniziato a promuovere a partire da metà Ottocento per la riqualificazione del centro cittadino. Un intervento che si configura ancora oggi come l’espressione di quel particolare vincolo che lega da sempre la Cassa di Risparmio alla Città.
I Quattro Cantoni divennero così il centro direzionale della città in quanto nei suoi pressi si trovavano gli edifici pubblici più importanti: oltre alla Cassa di Risparmio, il Palazzo di Giustizia, quello delle Poste, il Municipio, l’Intendenza di Finanza, l’Istituto Tecnico, il Convitto Nazionale, il Banco di Napoli, la Banca Nazionale, il Teatro Comunale e i principali alberghi, caffè e negozi.
L’Istituto, allo stesso tempo, attraverso questa operazione, vide accrescere enormemente il proprio credito in ambito cittadino; riuscì a dotarsi di una nuova sede di grande prestigio, che esprimeva, anche simbolicamente, la centralità che esso stava acquisendo all’interno del tessuto sociale ed economico.
L’intervento nella realizzazione del palazzo si configura quindi come l’espressione di quel particolare vincolo che lega da sempre la Cassa di Risparmio alla Città e che, in qualche modo, ha anche imposto nel tempo all’Istituto di essere sempre presente nei momenti di difficoltà.
Il Palazzo della Cassa di Risparmio ha quindi accompagnato la storia della nostra Comunità, ha testimoniato, usando le parole del Prof. Francesco Sabatini, “la punta avanzata di un ampio processo di trasformazione socio-culturale”.
Nel 1944, con la Liberazione, la Cassa di Risparmio fu la prima banca a riaprire i battenti a L’Aquila.
Successivamente, a seguito della ricostruzione post bellica, il palazzo fu modificato con la realizzazione di una moderna sala centrale nello spazio del cortile interno per garantire la funzione pubblica dell’istituto bancario.
Nel 1992, nell’ambito del processo di privatizzazione delle Casse di Risparmio, si attuarono gli atti istituzionali che portarono a scorporare dalla Cassa di Risparmio l’azienda bancaria per conferirla alla neocostituita Carispaq s.p.a. e ad attribuire all’ente pubblico scaturito da questo passaggio, a sua volta costituito come Fondazione Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila, la proprietà delle azioni costitutive della Carispaq S.p.A..
La struttura dei legami proprietari tra Fondazione e Carispaq s.p.a. fu definita nelle modalità seguenti: la Carispaq S.p.A. risultò conferitaria di tutte le attività e passività dell’ente conferente, ad esclusione di 300 milioni di lire conferiti alla Fondazione per le spese iniziali di gestione; la Fondazione divenne titolare del controvalore della somma algebrica di tali attività e passività, contabilizzata per circa 104 miliardi di lire.
L’immobile della Direzione Generale nell’ambito della suddetta operazione di scorporo fu conferito alla Carispaq S.p.A., successivamente incorporata in Bper Banca S.p.A.,
La Fondazione Carispaq, continuazione storica della Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila, nel riconoscere il grande valore dell’immobile, quale testimonianza chiara del profondo legame esistente fra la Cassa ed il territorio, in data 16.1.2015, ha sottoscritto con Bper un patto di prelazione di durata decennale con il quale la stessa Bper si è impegnata a preferire a parità di condizioni la Fondazione quale contraente in caso di vendita della piena proprietà dell’immobile.
L’immobile, danneggiato dal sisma del 2009, è stato riaperto il 30 luglio 2021 dopo un attento restauro che ha consentito il consolidamento sismico, l’efficientamento dal punto di vista energetico e il rinnovo di tutti gli impianti meccanici e tecnologici. L’edifico rappresenta uno dei più importanti palazzi del centro storico della città, affacciandosi sul Corso principale, recentemente interessato anche dalla completa ripavimentazione.
Bper Banca, a partire dal mese di agosto 2021, ha trasferito nell’immobile di Corso Vittorio Emanuele n. 48 tutti gli uffici ed il personale collocati, all’indomani del sisma del 6 aprile 2009, nel complesso direzionale “Strinella 88” in Via Pescara a L’Aquila.
La decisione di Bper Banca di tornare nel centro storico dell’Aquila ha rappresentato un gesto di grande attenzione della Banca per il nostro territorio e di vicinanza alla popolazione; si è trattato di un passo fortemente auspicato e sollecitato dalla Fondazione, nella convinzione che ciò avesse potuto contribuire alla rivitalizzazione del centro storico dell’Aquila.
Oggi 27 novembre 2023, è stato firmato l’atto con il quale la Fondazione Carispaq ha acquistato da Bper Banca il Palazzo storico della Direzione Generale della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, in Corso Vittorio Emanuele II, 48, nel cuore del centro storico dell’Aquila.
Con la firma di questa mattina si conclude un percorso lungo e complesso, avviato da tempo dagli amministratori dell’Istituzione, che consente alla Fondazione di riacquisire nel proprio patrimonio un bene di alto valore storico e architettonico, simbolo della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, di cui la stessa Fondazione è la continuazione storica.