Francavilla. Il presidente dell’Associazione Nautica Il Libeccio, Ernesto D’Onofrio ed il presidente del Premio, Massimo Pasqualone, comunicano i vincitori della seconda edizione del Premio Anna De Luca, la cui cerimonia di premiazione si terrà domenica 30 luglio alle ore 18.30 nella sede del Libeccio, in Viale Francesco Paolo Tosti a Francavilla al mare, alla presenza del sindaco di Francavilla, Luisa Russo, del sindaco di Tollo, Angelo Radica , del sindaco di Canosa Sannita, Lorenzo Di Sario, dell’assessore Regionale Daniele D’Amario, di Luigi Stano, membro del comitato organizzatore del Premio, e della famiglia della compianta poetessa francavillese e con l’intervento
musicale del coro Francesco Paolo Tosti, diretto da Loretta D’Intino.
Per la sezione francavillesità verranno premiati: Giovanni ANGELUCCI, Vittorio Ruggieri , Ernesto BELLAFANTE, Pino Candeloro, Quintino GALASSO, Bruno La Selva , Gabriele Perfetti, Alfredo PRIMANTE, Giovanni ROSITO, Vincenzo TENAGLIA.
Per il dialetto verranno premiati: Alfonso Maurizio , Anna Giulia Cosimati, Anna Bartoli, Fausto Verdecchia, Giancarlo Verdecchia, Dante Fortuna, Gabriele Di Camillo Ferri, Paolo Crisante, Sofonia Palestini, Manlio Cocco, Paolo Villanese, Nino Villanese, Tonino Ranalli, Estilia Di Muzio alla memoria, Felice Ucci, Carmela Caiani,
Dario Lauterio .
“Mi sono avvicinato alla poesia di Anna De Luca- scrive Pasqualone- da giovane studioso di poesia dialettale abruzzese con la lettura di Ricciardelle del 1981 per i tipi di Marino Solfanelli e con le illustrazioni interne della figlia Silvia Di Quinzio ed in copertina una grafica di Vito Giovannelli e di Come ccente lumine. Poesie in
dialetto abruzzese del 1992, sempre per i tipi di Marino Solfanelli. Editore e con la copertina della figlia Silvia.
Nel primo volume, l’acume critico di Michele Ursini metteva in luce la portata e la potenza del dialetto di Anna De Luca: “ Usa un dialetto fresco, spontaneo, libero da ogni patina culturale, sgombra da ogni velleità di ricerca lessicale e di recupero linguistico, a volte sorprendente per certe tipiche e belle espressioni familiari abruzzesi
fortemente icastiche”- scriveva il grande magister teatino.
E quella caratteristica è rimasta anche nella seconda raccolta, con la presentazione di Umberto Russo, magister francavillese, che sottolineava come “Anna De Luca non si rassegna a perdere questo suo tesoro fatto di momenti felici e di apprensioni, di abbandoni sentimentali e di ragionamenti sull’esperienza quotidiana. Li traduce perciò in brevi componimenti in dialetto, che fissano un paesaggio o disegnano una figura, condensano un sogno o rivelano una passione”.