L’Aquila. Verrà firmata dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, secondo quanto si è appreso, l’ ordinanza che limita i nuovi confini sia della zona verde del centro storico, quella dove sarà possibile accedere liberamente, sia della zona rossa, quella interdetta perché pericolosa. Un atto che arriva dopo le polemiche innescate dalla differenza di vedute tra il primo cittadino, Massimo Cialente, per cui il centro è sicuro, e il prefetto, Francesco Alecci, che ravvisa una “pericolosità eccessiva”. Le difficoltà di ordine pubblico, unite al lutto per i morti del terremoto del Centro Italia, hanno portato alla cancellazione degli eventi dell’estate aquilana, il cartellone della 722/a Perdonanza Celestiniana, e il Jazz per L’Aquila, maxi evento da 60 mila spettatori eliminato dal centro storico e spostato a un evento che coinvolge 20 piazze d’Italia. All’Aquila nel piazzale di Collemaggio. In particolare, nell’ordinanza vengono previste multe da 50 a 500 euro per chi violerà i confini. Sarà allegata una planimetria, già predisposta dai tecnici e custodita negli uffici del dipartimento Ricostruzione. Secondo quanto appreso, verrà confermato zona verde tutto l’asse centrale, il corso Vittorio Emanuele e corso Federico II. Anche alcune delle principali traverse a destra e sinistra saranno ‘verdi’ in quanto ospitano palazzi recuperati o comunque fino all’inizio dei cantieri. Questi ultimi saranno transitabili dagli operai, ma zona interdetta con appositi cartelli e transenne ai cittadini. Si allargherà la zona verde intorno alla Villa comunale, in particolare lungo via dei Giardini e via San Michele, tratti ampiamente recuperati e dove sono già passati i lavori dei sottoservizi, con l’installazione del tunnel sotterraneo che contiene tutte le reti. Le chiusure principali riguardano le cosiddette ‘zone di guerra’: in particolare nella zona di Campo di Fossa, dove si trovano cavità sotterranee naturali che nella notte delle 3,32 inghiottirono anche delle auto. Ancora, a quanto si è potuto apprendere, saranno chiuse le aree di San Pietro e San Domenico, via Roio fino all’auditorium di San Giuseppe dei Minimi, via Cavour, alcune di queste molto vicine a zone invece riaperte e dove la vita è tornata a pulsare con l’apertura di gelaterie e pub. Dove sono state abbattute dall’ostinazione dei cittadini, potrebbero essere ripristinate le transenne con l’uso di ‘orsogrill’, inferriate alte poco meno di 2 metri proprio come quelle che un tempo circondavano i ‘Quattro cantoni’, rendendo zona rossa quasi tutto il centro all’incrocio dei due assi viari principali. Quegli ostacoli furono oggetto della “protesta delle chiavi”, appese alle cancellate poi abbattute dai cittadini per riprendersi la città