Ortona. “Dalla ricognizione dello stato attuale del porto di Ortona emergono criticità che con il passare del tempo sono diventate croniche. Il dragaggio della banchina Nord Nuova tra gara, assegnazione, ricorsi amministrativi e la ripartenza delle procedure previste dalla legge si trascina da dieci anni. Tra le altre criticità va segnalata la difficile situazione per il trasporto dei pezzi eccezionali, che si è venuta a creare dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Infatti abbiamo limitazioni al transito su alcuni viadotti per il passaggio di impianti eolici prodotti nella zona industriale Val di Sangro, sia sulla strada statale 16 che sull’autostrada A14″.
Lo dice Stefano Garraffo. imprenditore portuale e presidente della Società Fiore. Il porto di Ortona si sviluppa all’interno di uno specchio acqueo che è pari a quello del porto di Ancona, e fa parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale con sede ad Ancona, che ne governa sia la gestione che lo sviluppo delle infrastrutture. Le merci movimentate nel Porto di Ortona dal 1 gennaio 2020 al 30 aprile 2020 sono state merci liquide tonnellate 115.000; merci secche tonnellate 190.000; merci solide tonnellate 30.000. In totale hanno operato nel porto di Ortona dall’inizio del 2020 164 navi.
“Dalla ricognizione dello stato attuale del porto di Ortona emergono criticità che con il passare del tempo sono diventate croniche, osserva Stefano Garraffo. imprenditore portuale e presidente della Società Fiore. Il dragaggio della banchina Nord Nuova tra gara, assegnazione, ricorsi amministrativi e la ripartenza delle procedure previste dalla legge si trascina da dieci anni. T “Discorso a parte è quello della manutenzione delle infrastrutture portuali perchè, pur in una situazione di criticità – osserva Garraffo – l’Autorità di Sistema Portuale ha messo in cantiere una serie di interventi che ci lasciano ben sperare per il futuro. Tra le opere incompiute quella sicuramente più importante resta la bretella di collegamento tra il porto ed il casello autostradale di Ortona. Mi auguro che la politica trovi la soluzione per completarla. Tra i programmi di sviluppo è urgente il completamento della diga foranea Sud, opera già finanziata con i fondi Masterplan. Questa opera andrebbe ad eliminare la problematica della risacca che rende difficoltoso il carico o lo scarico delle navi. Altro urgente intervento per lo sviluppo del porto è il dragaggio delle banchine di Riva – conclude l’operatore portuale abruzzese – Infatti a causa del pescaggio limitato gli approdi di navi su questa banchina sono sempre più rari”.