Editoriale – Ed ecco che le dichiarazioni del Ministro Danilo Toninelli rese all’assemblea dell’Ance, sono rimbalzate da ieri pomeriggio in un batter d’occhio tra web, social media e approdate nei tigì nazionali ed esteri. Certo è che da una dichiarazione lo stralcio “allarmistico” è quello che caratterizza maggiormente un certo tipo di informazione, e di qui si torna ancora una volta a dover pensare nel percorre le nostre panoramiche autostrade laziali ed abruzzesi di essere nel perenne rischio di dover precipitare da un momento all’altro. Orbene, il Ministro dopo aver dato corso ad una serie di sopralluoghi sulle basi dei viadotti della A24 e A25, ha poi riportato il suo pensiero all’Ance, che è l’Associazione Nazionali costruttori edili, e non la Federcasalinghe (senza offesa n.d.r.), e restano però alquanto inalterate molte perplessità su questa tematica. E’ chiaro che gonfiando solo il passaggio “criminis” verrebbe da starsene a casa ed evitare di imboccare i caselli per qualsiasi motivo. Si rischia di partire e di non tornare più precipitando nel vuoto? Ebbene, l’uomo è a rischio a prescindere, e la sicurezza sulle grandi opere va affidata a chi ne ha le competenze. E’ giusto ed opportuno alzare la guardia, in seguito agli eventi tragici di Genova. Ma le autostrade A24 e A25 hanno tecniche costruttive totalmente differenti, e noi, profani non possiamo certo valutare la tenuta di un viadotto da un decorticamento del pilone sulla superficie per vetustà. Solo perchè non ne siamo in grado. Sarebbe come aver paura di entrare in una palazzina a causa della presenza di intonaco esterno deteriorato dal tempo. Lo scandalo, in tutta questa storia che vede protagonista una burocrazia con fondi bloccati, interventi da fare per restituire ai piloni il loro dignitoso aspetto meno preoccupante, sono scuole di pensiero che approfittano dell’alzata di tono per avere qualche momento di gloria e popolarità. E di qui fioccano le lettere e missive indirizzate in ogni dove per sensibilizzare altre autorità sul problema incombente. Ma anche e soprattutto proclami sui social del tipo “va chiusa subito” Ebbene questi geni di ingegneria del terzo millennio, cosa hanno fatto fino a prima del crollo Morandi? E si rendono conto di cosa comporterebbe la chiusura delle autostrade in Abruzzo, richiesta sic et simpliciter per incassare like di contestazione verso i Strada dei Parchi? Il Ministro, innanzitutto ha parlato di “alcuni” piloni, secondo lui (che però non è un ingegnere) risulterebbero allarmanti. Giusta preoccupazione, alla quale si deve far corrispondere l’immediato sblocco di fondi, investimenti per rivestire i benedetti piloni e restituirgli un aspetto più decoroso e consono oltre alle altre risorse stanziate ma giacenti. Ebbene mentre è giusto stigmatizzare la strumentalizzazione pura su questo argomento, dall’altra si deve prendere atto del comunicato ufficiale di Strada dei Parchi in rapida risposta al Ministro Toninelli in cui ribadisce stabilità e sicurezza, ma anche un calo del 7% del transito. Questo perchè negli ultimi tempi la psicosi d’assalto ha prodotto i suoi effetti, generando un allarmismo sicuramente ingiustificato.
Non dimentichiamo inoltre che molti viadotti della A24 passano in adiacenza a centri abitati e sovrastano molte arterie stradali come la Tiburtina. Chiudiamo il mondo perchè tutto rischia di crollare?
Dunque calma, senso di responsabilità, poichè procurare allarme in maniera ingiustificata a qualunque titolo e ruolo resta sempre un reato ai sensi dell’art. 658 del codice penale.
Dichiarazione del Ministro Toninelli:
Grazie ai dati condivisi nell’Ainop – ha dichiarato Toninelli all’Ance – potremo fare quel monitoraggio continuo su ponti, viadotti, cavalcavia che abbiamo previsto nel decreto Genova e che ci permetterà di capire dove andare a fare ispezioni, dove sarà dunque necessario investire risorse pubbliche per la manutenzione e dove quindi ci sarà bisogno del vostro intervento e della vostra professionalità per rimettere in sicurezza un’opera pubblica. Esattamente come stiamo già facendo sui viadotti della A24 e A25, laddove alcuni piloni, che ho potuto visionare con i miei occhi, sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti”.
Dichiarazione di Strada dei Parchi:
“Strada dei Parchi suggerisce la lettura del Report redatto dopo i sopralluoghi avvenuti nelle date del 12 settembre e dell’8 ottobre scorsi ed elaborato da un gruppo di specialisti che, su indicazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e in base alla nuova normativa, ha effettuato controlli e sopralluoghi sull’intero tracciato, arrivando alla conclusione che “non è pregiudicata la stabilità e la sicurezza dell’opera nelle normali condizioni di servizio”. Ergo, l’autostrada è sicura, fatti salvi i rischi che possono derivare da possibili eventi sismici, cosa che rende necessari e urgenti – come reiteratamente chiesto dalla concessionaria e certificato dallo stesso MIT – lavori per la messa in sicurezza antisismica.Tutto questo si accompagna alla constatazione che, a oltre un mese di distanza, mancano i decreti relativi allo stanziamento dei fondi necessari per mettere in sicurezza antisismica la A-24 e A-25. Si tratta dei 192 milioni inseriti nel “decreto Genova” e più volte annunciati dal titolare delle Infrastrutture. Risorse fin qui indisponibili in quanto, da un punto di vista tecnico, è venuta a mancare la rimodulazione dei fondi. E, in assenza di questa, la direzione competente del MIT si rifiuta di emanare i decreti di approvazione dei progetti, anche se già approvati in sede tecnica dal Provveditorato competente. Il risultato? – conclude Strada dei Parchi – invio dell’inizio dei lavori, anche se nella zona il rischio sismico non aspetta i tempi della burocrazia. Nel frattempo, l’allarmismo ingiustificato ingenerato da parole irresponsabili e la comprensibile preoccupazione dell’utenza hanno fatto sì che negli ultimi giorni il traffico sull’autostrada sia diminuito del 7%.”