Silvi. Polizia locale di Silvi in stato di agitazione. A proclamarlo è stato il Csa Ral, coordinamento provinciale di Teramo, a conclusione delle trattative per la contrattazione decentrata 2023-25, su mandato degli operatori e della Rsu.
In particolare, i lavoratori evidenziano le “gravi discriminazioni che l’amministrazione, con l’azione del segretario generale nominato presidente della delegazione trattante, ha messo in atto a discapito degli addetti di Polizia Locale, sostanziatesi in concrete disparità di trattamento rispetto agli altri dipendenti nonché nella cancellazione di diritti acquisiti da anni”. “L’azione sindacale – si legge in una nota – segue ad una serie di incontri dal clima teso, nei quali l’organizzazione dei lavoratori ha dovuto constatare una sostanziale chiusura alle proposte avanzate che ha portato alla mancata sottoscrizione dell’accordo decentrato. Inoltre, nei mesi scorsi, il sindaco ha emanato atti di demansionamento a danno del personale della Polizia Locale, chiaramente non conformi alle leggi e che persino il competente Dipartimento Regionale ha inteso censurare”.
Inoltre, “nonostante il Csa avesse da tempo sollevato il problema, nulla è stato fatto riguardo alla omissione contributiva che si protrae da oltre cinque anni e che ha visto gli appartenenti alla Polizia Locale interamente privati dei versamenti previdenziali previsti”. “Siamo basiti – sottolinea il Csa – dalla condotta dell’amministrazione e nello specifico del sindaco Andrea Scordella che, oltre ad essere un collega della Polizia di Stato, siede nel Comitato Tecnico Consultivo della Polizia Locale, nominato dall’Anci per la Regione Abruzzo. E’ inaccettabile la sua condotta che disconosce nel concreto i diritti e le specifiche professionalità di donne e uomini che svolgono quotidianamente funzioni a lui ben note e di cui dovrebbe per primo farsi garante nonché paladino”.