Chieti. “I nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato che presentiamo oggi sono il segno della vicinanza al cittadino ancor di più da quando del 1981 non è più corpo militare”. Lo ha dichiarato il questore di Chieti, Ruggero Borzacchiello, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica della Polizia.
Da domani l’uniforme dei 98mila poliziotti italiani cambierà aspetto con i nuovi distintivi disegnati dal maestro Michele D’Andrea, esperto di araldica. Le caratteristiche stilistiche dei nuovi distintivi prevedono ancora al centro del logo l’aquila che, nel luglio 1919, fu scelto come emblema della polizia. Ali spiegate, zampe libere, testa rivolta a sinistra: l’aquila rivisitata dal maestro D’Andrea è sempre sormontata dalla corona con le 5 torri e continua “a esprimere il legame con il coraggio e la dedizione che ogni poliziotto esprime nell’esercizio del suo lavoro”.
Per la prima volta compaiono nei distintivi: il plinto araldico – una barretta orizzontale rossa a rappresentare la struttura portante di un edificio – che viene utilizzato nei distintivi degli agenti e degli assistenti capo, il rombo dorato per i distintivi dei sovrintendenti che con la forma di una lancia simboleggia il dinamismo, la formella di origine gotica per i funzionari per esprimere il richiamo alla bellezza e all’eleganza.
“Dal punto di vista simbolico per i dipendenti della polizia di Stato, i nuovi distintivi rappresentano un ulteriore passo per essere vicini alla gente, perché questa è la nostra missione: abbiamo il dovere di risolvere quanto più possibile i problemi della collettività, nello spirito di una collaborazione con le altre forze dell’ordine, perché la militarità della Polizia è stata abbandonata” conclude il questore di Chieti.