Pescara. Si accendono le polemiche in Consiglio Comunale dopo la bocciatura, con 16 voti contrari e 9 a favore, di un ordine del giorno per la tutela e la valorizzazione del Ponte del Mare. A presentare la mozione è stato il gruppo del Partito Democratico.
Secondo il consigliere Marco Presutti, la decisione della maggioranza dimostra “una straordinaria miopia politica e una preoccupante mancanza di avvedutezza”. La proposta, se approvata, avrebbe fornito un chiaro indirizzo politico per la salvaguardia di un “segno iconico di Pescara” e per la corretta gestione delle procedure e delle risorse relative alla sua manutenzione.
I punti principali dell’ordine del giorno, tutti respinti, riguardavano:
- Il riconoscimento di interesse culturale. La proposta chiedeva di avviare il procedimento presso la Soprintendenza per far riconoscere il Ponte del Mare come bene di interesse culturale. Secondo Presutti, questo avrebbe facilitato la tutela dell’opera e l’accesso a fondi statali, contrariamente ai timori della maggioranza che un simile riconoscimento potesse bloccare i lavori in corso. Una motivazione, a suo dire, “pretestuosa”.
- L’integrità strutturale e nuove condotte. La mozione chiedeva all’amministrazione di impegnarsi a salvaguardare l’integrità strutturale e la concezione tecnologica originale del Ponte, evitando qualsiasi intervento che potesse comprometterne la staticità, come il passaggio di nuove condotte o sottoservizi. La bocciatura di questo punto, secondo Presutti, fa temere che siano in corso di pianificazione azioni potenzialmente dannose per l’opera.
- Manutenzione e fondi PNRR. L’ordine del giorno chiedeva l’adozione di un approccio strutturale e programmato per la manutenzione, in contrasto con “interventi estemporanei”. Nello specifico, si chiedeva di dare priorità a interventi strutturali, utilizzando i 940.500 euro già stanziati dal PNRR per la “Messa in sicurezza di ponti e viadotti”. Il rifiuto di un tale impegno è stato definito “incomprensibile”.
“La sua bocciatura, senza valide motivazioni, ci impone un supplemento di vigilanza”, ha concluso Presutti, aggiungendo che l’atteggiamento della maggioranza suggerisce che “potrebbe esserci qualcosa che merita maggiore attenzione da parte nostra”. Il consigliere ha infine ricordato la visione del sindaco D’Alfonso, che volle il ponte come simbolo della vocazione di Pescara a unire e a relazionarsi, privilegiando lo sguardo sul mare.
Nel corso della stessa seduta è stato bocciato anche l’ordine del giorno del consigliere Domenico Pettinari, presidente del movimento “Pettinari per l’Abruzzo”, che proponeva misure concrete per il risparmio idrico. Tra le proposte: incentivi fiscali per edifici che adottano impianti per il recupero delle acque piovane e il riutilizzo delle acque grigie, e una riduzione degli oneri di concessione edilizia per chi realizza impianti efficienti dal punto di vista idrico.
“Ancora una volta – ha dichiarato Pettinari – la maggioranza ha perso una buona occasione per agire a favore dei cittadini e dell’ambiente. Di fronte a una crisi idrica che ogni anno peggiora, servono provvedimenti concreti, non slogan”.
Due bocciature che, per l’opposizione, pesano come un segnale preoccupante sul futuro delle politiche ambientali e urbane della città.
Imposta di soggiorno, nessun confronto con gli operatori
Infine, bocciatura anche per l’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle, che chiedeva l’istituzione di un tavolo di confronto con gli operatori turistici per affrontare le difficoltà applicative della nuova imposta di soggiorno, raddoppiata dalla Giunta a stagione già iniziata.
Durissimo il capogruppo M5S Paolo Sola: “Ancora una volta la destra che governa Pescara dimostra tutta la propria incapacità di ascolto. Il nostro obiettivo era collaborare con chi costruisce il turismo ogni giorno, per evitare caos e ricadute negative. Ma la Giunta preferisce slogan vuoti ai fatti concreti”.
Secondo Sola, il tentativo tardivo dell’amministrazione di applicare in parte la vecchia tariffa è stato gestito in modo così confuso da scoraggiare molti operatori, lasciati senza indicazioni chiare: “Il risultato è che tanti hanno pagato di tasca propria pur di non gravare sui clienti”.