Il vice presidente della Provincia dell’Aquila, Nicola Pisegna Orlando, interviene in merito alla trasmissione di Rai 1, L’Arena, condotta da Massimo Giletti tutta incentrata sull’emergenza neve in Abruzzo e sulla tragedia di Rigopiano. Ospite della trasmissione il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, che ha spiegato più volte in che modo va gestita la situazione in caso di forti nevicate.
“La trasmissione odierna di Giletti su Rai1 , l’Arena, con l’inquietante incipit: Perche? Interamente dedicata alla tragedia di Rigopiano è stata l’ennesima mazzata alla nostra regione ed alle nostre istituzioni, messe ingiustamente sul banco degli accusati e in maniera vergognosa”, ha commentato Nicola Pisegna, “stremati dai drammatici accadimenti, dalla fatica fisica e psicologica non siamo ancora lucidi ma occorre assolutamente ribellarci ad una parte del servizio pubblico che da giorni non fa giornalismo e informazione ma lugubre sciacallaggio mediatico finalizzato solo all’audience e che da dell’Abruzzo un’immagine profondamente distorta.
Nella trasmissione è mancato un valido contraddittorio, il Presidente della provincia di Pescara non presente, il giovane e provato sindaco di Farindola interrotto continuamente ed incalzato da Giletti con toni inquisitori. La convinzione e’ stata sin dall’inizio che il conduttore e buona parte dei suoi ospiti andassero a senso unico: bisogna trovare i responsabili.
A poco serve dire che i piccoli Comuni montani , stremati dai tagli non hanno nemmeno gli occhi per piangere, che gli affidamenti diretti di servizi , anche in urgenza, potrebbero essere catalogati come illegittimi, che l’albergo aveva tutte le concessioni, che in presenza di frazioni isolate le priorità erano altre, che in quell’albergo non c’erano anziani, malati con terapie salvavita, ma persone giovani ,al caldo, con disponibilità di cibo e di energia elettrica, mentre decine di migliaia di cittadini abruzzesi ne erano sprovvisti da giorni. Che avere una turbina richiede tempi tecnici e non si trova dietro l’angolo, che in quei giorni metà dell’Abruzzo era sotto due metri di neve e che le scosse di terremoto complicavano la situazione.
Poco serve ribadire che la legge di riforme delle Province ha sottratto tre miliardi di euro in tre anni, ha provocato l’esodo di personale qualificato, ha lasciato i poveri presidenti ad occuparsi di strade e di sicurezza degli edifici scolastici senza risorse finanziarie addossando ad essi responsabilità inaccettabili. Diventa uno scoop individuare l’officina meccanica che tiene da qualche giorno l’Unimog della provincia in riparazione come se non fosse possibile che un mezzo meccanico complesso come l’unimog possa subire guasti e che per avere pezzi di ricambio occorrono giorni. Diventa normale invece vedere che un elicottero pagato con denaro pubblico trasporti in volo un giornalista per una ricognizione dei luoghi e per produrre una trasmissione indegna di un servizio pubblico.
L’augurio è che ci sia tempo e voglia per rileggere l’accaduto con spirito sereno e scopriremo forse che tutto quanto era umanamente possibile è stato fatto sia da chi operava sui luoghi e sia dalle meravigliose persone che si sono aggiunte nella fase dell’emergenza conclamata ed accetteremo che solo l’ineluttabile ed imprevedibile forza della natura ha prodotto una tragedia che ci ha segnato e che intimamente sarà incancellabile”.