Pineto. Sporgiamoci sulla costa d’Abruzzo e, tra le albe che si specchiano sull’Adriatico vantandone un contesto naturalistico di elevata importanza affiora, poco distante, la torre Cerrano, localizzata su una piccola collina a ridosso della spiaggia di Pineto, di cui ad oggi, è sede di un’area marina protetta che comprende i Comuni di Silvi Marina e di Pineto. Essa deve il suo nome all’omonimo torrente situato a cinquecento metri a sud della collocazione della stessa e, con il suo fascino risalente al 1568, brilla di storia a difesa del Regno di Napoli per l’incursione dei Turchi e Saraceni.
L’ammirevole torre del Cerrano, che si può ben esaminare mediante delle visite guidate, ha un’altezza di oltre dodici metri esclusi i novanta centimetri dei merli e presenta i soffitti a botte. Ad oggi, ospita il laboratorio di biologia marina e il museo multimediale, dove vengono effettuati interessanti progetti di educazione ambientale.
Inoltre, questa interessante struttura, oltre a beneficiare di quanto già esposto, è di forte richiamo artistico per molti pittori che scelgono di immortalarla nelle loro opere. Tuttavia, analizzando il dipinto di Robert Lia che accompagna questa produzione, noteremo che mediante la sua tecnica decisa e richiamante la Pop Art è riuscito a rivoluzionare l’espressione architettonica del cinquecento con una intemperante esplosione colorata data dalla saturazione di un tramonto.
Poiché la parola “arte” è così ben racchiusa in quattro lettere per tracciarne l’infinito pensare e con ‘A’-more, ‘R’-ivoluzione, ‘T’-enacia ed ‘E’-mozione ci estroietta nella singolarità, definendo altresì, la realtà col tocco creativo e, proprio come la torre del Cerrano che è stata illustrata da tanti artisti in modo diverso, ne valorizza un ascolto emozionale poliedrico, poiché ognuno di loro, con magistrale elaborazione, ha interpretato l’immagine che ha visto diffondendola alla collettività.