L’Aquila. “L’assessore alla Sanità di Regione Abruzzo Nicoletta Verì pensa di aiutare le donne nel già difficile percorso di scelta dell’interruzione di gravidanza complicando l’accesso al relativo farmaco. Dalla sua nota emerge la gravità assoluta della situazione in cui versano i consultori sul nostro territorio regionale”. Queste le dure parole del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, che attacca l’assessore alla Salute Nicoletta Verì. Come raccontato da AbruzzoLive sotto la forma di “forte raccomandazione alle Asl regionali”, l’Abruzzo ha inviato una circolare “affinché l’interruzione farmacologica di gravidanza con utilizzo di mefipristone e prostaglandine sia effettuata preferibilmente in ambito ospedaliero e non presso i consultori familiari”. Il documento porta la duplice firma dell’assessore alla sanità Nicoletta Verì e del Dg della sanità Claudio D’Amario.
“Visto che è l’assessore stesso ad ammettere”, sottolinea la pentastellata, “di fatto, che queste strutture non sono nelle condizioni per poter dare il necessario supporto a livello socio-sanitario alle donne in un momento quantomai delicato della propria vita, dovrebbe avere il buongusto di dimettersi immediatamente. È inaccettabile che le conseguenze delle disfunzioni del Sistema Sanitario siano pagate dai cittadini, anche nel momento di massima fragilità, mentre la politica cerca scappatoie di ogni tipo”.
“Ci sono state battaglie decennali”, continua la 5 stelle, “in nome dei diritti e delle libere scelte delle donne, eppure sembra che in Regione Abruzzo, nascondendosi dietro alla formula della ‘forte raccomandazione’, invece di fare passi in avanti si provi a tornare indietro. Se l’Assessore non è in grado di difenderne le prerogative e di proteggerle nelle situazioni in cui c’è maggiore bisogno di aiuto e sostegno, lo dica subito e torni a casa invece di mettere nuovi e potenziali ostacoli”.
“Invito il presidente Marsilio a guardare con più attenzione a ciò succede in Abruzzo. Non sarà la sua regione, eppure, volente o nolente, la amministra. Abbiamo Asl che fanno acqua da tutte le parti, e le nostre denunce quotidiane sono lì a dimostrarlo”, conclude Sara Marcozzi, “smetta di fare propaganda contro il governo nazionale e inizi a trovare qualche soluzione dopo due anni di niente”.