Pescara. Al termine di una vasta e complessa indagine di polizia giudiziaria, i Finanzieri della Compagnia di Pescara hanno eseguito, nella giornata di ieri, cinque ordinanze di custodia cautelare da scontare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Pescara nei confronti di un consolidato sodalizio criminale pescarese composto da Michele Rossoni (per i reati di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato), Cristian Rossoni (per i reati di estorsione, furto aggravato), Giovanni Di Blasio (per i reati di estorsione, lesioni personali, furto aggravato), ai quali veniva riconosciuta anche l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale, Richard Rossoni (per i reati di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti) e Virginio Rossoni (per i reati di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti).
L’attività è scaturita dalle segnalazioni di alcuni commercianti che, a novembre del 2017, denunciavano le continue vessazioni e richieste di denaro che erano costretti a sopportare, nonché le minacce di gravi danni, in taluni casi poi subiti, ad opera degli indagati. I commercianti, alcuni dei quali intimoriti al punto tale da non formalizzare con una regolare denuncia quanto riferito, davano comunque il “LA” alle indagini, che, sotto la direzione del dottor Andrea Papalia, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Pescara, portavano ad accertare la responsabilità dei cinque soggetti, quattro dei quali appartenenti alla stessa famiglia. L’azione dei Finanzieri, che nel corso delle indagini si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche, permetteva di accertare le condotte denunciate e di acquisire elementi su altre situazioni di estorsione ai danni di inermi cittadini e commercianti della zona. In uno di questi casi il gruppo criminale, vistesi rifiutare le ingiuste pretese, non esitava ad aggredire fisicamente il malcapitato davanti ai clienti del locale commerciale dove lo stesso lavorava in qualità di dipendente. Il soggetto assalito riportava la rottura del setto nasale ed una prognosi di 12 giorni. In un altro caso un soggetto di Pescara, che aveva contratto un debito di droga nei confronti di Rossoni Michele, Virginio e Richard, veniva costretto a restituire il corrispettivo in denaro, con cadenza mensile, della sostanza stupefacente precedentemente ricevuta.
Tuttavia, una volta restituita la somma, le pretese del gruppo criminale non si esaurivano; questi infatti continuavano a esigere da lui denaro senza alcun titolo dal 2013 fino a novembre del 2017, mese nel quale lo sfortunato soggetto, che nel frattempo aveva subito un danno economico stimato intorno ai 30.000 euro, trovava il coraggio di denunciare il fatto alle Autorità. Con la denuncia le minacce non terminavano; al contrario, il malcapitato, che nel frattempo aveva cambiato il domicilio, veniva raggiunto da diversi messaggi minatori sull’utenza cellulare e sui social forum. Nell’ambito delle indagini gli indagati sono stati spesso oggetto di monitoraggio; in tale contesto, nel corso di un servizio di pedinamento e appostamento, si procedeva ad arrestare nella flagranza di furto con scasso Michele Rossoni, Christian Rossoni e Giovanni Di Blasio. Questi ultimi infatti, nel pomeriggio del 27 gennaio u.s., entravano in una casa sita nella campagna di Francavilla al Mare per trafugare del materiale. La loro azione delittuosa era destinata a finire presto perché i tre malviventi venivano controllati dai Finanzieri fino al successivo arresto, operato alla prima favorevole occasione, allorché allertati e ottenuti i rinforzi, si procedeva al loro fermo sulla strada, in completa sicurezza anche per i cittadini circolanti su tale via. Il quadro probatorio raccolto dai Finanzieri della Compagnia di Pescara, tra cui anche i militari ATPI, meglio noti come “baschi verdi”, durante tutto il periodo delle indagini ha consentito di richiedere ed ottenere le misure cautelari odierne per tutti i soggetti coinvolti negli episodi delittuosi, per reati quali estorsione, furto aggravato, spaccio di stupefacenti e lesioni fisiche, il tutto commesso nella continuazione e in concorso. I cinque arrestati sono tutti accomunati da precedenti per reati connessi agli stupefacenti e contro il patrimonio ed ovviamente in grado di incutere timore nelle loro vittime, che, il più delle volte, evitavano, per paura di ripercussioni, di ricorrere all’aiuto delle Forze dell’Ordine. L’attività eseguita testimonia il concreto impegno della Guardia di Finanza a tutela dell’incolumità fisica e patrimoniale del cittadino, espressione di quella tutela della legalità economica cui il Corpo è prioritariamente deputato.