L’Aquila. Sessanta milioni di euro erogati nel 2020 dalla Regione Abruzzo a favore delle aziende agricole che operano sul territorio regionale nell’ambito del Piano di sviluppo rurale (Psr). Ad annunciare “un risultato vitale per il comparto agricolo abruzzese, segnato anche dalle conseguenze della
pandemia” è il vicepresidente della giunta regionale con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente. “La Regione nel 2020 ha assegnato sostegni per oltre 60 milioni di euro a favore del mondo agricolo abruzzese
raggiungendo pienamente l’obiettivo annuale di spesa del PSR e realizzando un surplus di quasi 7 milioni di euro, con alcuni record stabiliti nell’ambito delle diverse misure – spiega con soddisfazione Imprudente -. In questa azione abbiamo dimostrato quindi piena capacità di spesa nonostante le mille difficoltà”.
Il PSR abruzzese è composto da 15 misure, cui si è aggiunta nel 2020 si è aggiunta la misura COVID, articolate in 36
sottomisure e 51 tipi di intervento. Le risorse sono state erogate a oltre 6mila beneficiari, con ricadute sul
territorio pari a 21 milioni di euro sulla provincia dell’Aquila, 15,6 milioni su Chieti, circa 7 milioni su Pescara
e 14,5 su Teramo: 2,5 milioni non sono riconducibili ad una specifica provincia.
“Dei 60 milioni di euro, la quota più consistente, 36,5 milioni di euro, è stata erogata per le misure connesse alle superfici – annuncia Imprudente – un record rispetto alle annualità precedenti, con un incremento del 20% nel 2019 e addirittura del 40% nel 2020, passando dai circa 25 milioni del 2018 alla quota attuale”. Le misure sulle superfici fanno principalmente riferimento al miglioramento dei pascoli, alla conservazione del suolo, all’incremento della
sostanza organica , alla produzione ed agricoltura biologica, oltre che alle indennità per le zone montane e alla
zootecnia. “Un risultato frutto delle azioni messe in campo dall’Assessorato e della risposta della platea di
beneficiari e delle strutture tecniche intermedie, che hanno permesso il sensibile aumento di spesa dei fondi” –
spiega ancora il vicepresidente. La restante quota di 24 milioni è connessa principalmente a misure strutturali,
quali ad esempio gli investimenti materiali, lo sviluppo delle aziende agricole, la creazione o il rinnovamento di
servizi di base a favore delle popolazioni nelle zone rurali, gli investimenti nello sviluppo delle aree forestali e
nel miglioramento della redditività delle foreste oltre che i servizi di consulenza e assistenza alle aziende
agricole.