L’Aquila. “L’iter per la funzionalizzazione dei presìdi ospedalieri volto alla costituzione dei due hub Dea di secondo livello abruzzesi deve procedere in maniera celere e in sincronia”. Lo dichiara il sindaco del capoluogo d’Abruzzo e presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl della provincia dell’Aquila, Pierluigi Biondi. “La necessità di un Dea di secondo livello L’Aquila-Teramo è confermata dai numeri relativi alla mobilità attiva e passiva”, spiega il sindaco, “Proviene dal Lazio oltre la metà dei pazienti ricoverati da fuori regione, mentre gli abruzzesi optano per le Marche per le cure al di fuori del territorio regionale. Cifre che testimoniano come già oggi le strutture sanitarie delle aree interne siano un punto di riferimento per una terra in cui vivono 5,8 milioni di persone”.
“A tal proposito ho richiesto l’ultima versione del piano di riordino della rete ospedaliera regionale”, precisa Biondi, “per farne oggetto di un confronto con gli interlocutori della provincia aquilana deputati ad assolvere alle funzioni propositive, consultive e valutative rispetto alla programmazione sanitaria. L’altra urgenza non più rinviabile è quella relativa alla realizzazione della centrale unica del 118 presso il nosocomio aquilano, per la quale sono già pronti da tempo 6,3 milioni complessivi, di cui 2,1 donati dalla Regione Emilia Romagna all’indomani del sisma 2009”.
“È paradossale che l’Aquila sconti dei ritardi in questo percorso di potenziamento del sistema sanitario”, sottolinea il primo cittadino, “nonostante abbia la possibilità di poter contare su una struttura per il pronto intervento aereo attigua all’ospedale San Salvatore e non staccato da esso e possa contare su un’università e scuole di specializzazione di assoluta eccellenza, che hanno formato intere generazioni di medici alcuni dei quali hanno ricoperto o ricoprono incarichi importanti in strutture sanitarie italiane ed europee” conclude il sindaco Biondi.

