Rocca di Mezzo. Massimo e Leonardo vengono da Frascati. Alla domanda “Vi è piaciuta la neve?” rispondono con un sorrisone e dicono: “Molto!”. Quando chiediamo ai genitori perché hanno scelto i Piani di Pezza, il “regno dello sci di fondo” e dei lupi e non Campo Felice, il teatro dello sci alpino, molto più noto sull’Altopiano delle Rocche tra i turisti della neve, rispondono che si sono trovati di passaggio, mentre facevano una passeggiata a Rocca di Mezzo.
E sono arrivati in quel posto bellissimo per caso ma hanno trascorso una giornata memorabile. E lo si capisce bene dal volto dei due bimbi che si sono fatti immortalare per il nostro giornale.
Sono stati letteralmente presi d’assalto oggi i Piani di Pezza, spesso finiti sulla cronaca nazionale perché una delle località montane più fredde d’Italia. Famiglie con bambini, anziani, amanti della neve in generale, hanno passato qualche ora all’aria aperta, godendo della natura dei monti d’Abruzzo.
Piene di auto le aree che fungono da parcheggio, che si trovano a ridosso del Rifugio del Lupo, affollato di persone, soprattutto nell’ora di pranzo.
Il mancato rispetto delle piste battute per lo sci di fondo
Quello che manca ai Piani di Pezza, purtroppo, è un regolamento che disciplini l’ordine sulle piste battute per lo sci di fondo. E oggi, nonostante i tanti appelli fatti anche sui social dai gestori del Rifugio, che si occupano personalmente di allinearle e renderle fruibili, sono state invase da chi passeggiava oppure da bob e slittini.
È encomiabile il lavoro fatto dai responsabili del rifugio, che hanno attivo anche un nolo per l’attrezzatura dello sci di fondo e che sono anche maestri della disciplina sportiva, più di nicchia rispetto allo sci alpino.
L’invasione di quad e auto da montagna
Non sono solo i turisti però che spesso non capendo cosa fare e dove, rovinano il lavoro fatto per lo sci di fondo. Perché qualche sera fa non appena si sono messi a lavoro i maestri di sci dei Piani di Pezza, ad arrivare sulle piste sono state delle persone dal versante di Ovindoli, a guida di quad e auto che vanno sulla neve, che si sono messi a “sgommare” proprio sul tracciato fatto con i battipista.
Insomma, è forse il caso di disciplinare le aree almeno più fruite di uno dei posti più suggestivi del Centro Italia, punto di partenza per gli amanti non solo della natura ma di ogni sport di montagna. D’inverno e anche d’estate.
Per quanto riguarda lo stop alla realizzazione dell’impianto di “neve tecnica” a quanto pare si va verso un ripristino dei luoghi. Il progetto è bloccato e sembrerebbe che non andrà più avanti.