Orsogna. La mappatura, la tutela e la valorizzazione di circa 13;0 peschiere, che scandiscono il paesaggio agrario delle colline di Orsogna e dei paesi vicini, in provincia di Chieti, tra la Maiella e il mare, diventati bacini di preziosa biodiversità animale e vegetale.
E’ il progetto “Peschiere, microcosmo di biodiversità” presentato dalla Bio Cantina Sociale Orsogna, che da anni pratica un modello di viticoltura biologica e biodinamica, con circa 300 soci operativi su 1.500 ettari di vigneto e con 3.000.000 di bottiglie l’anno prodotte e commercializzate in numerosi Paesi. Protagoniste dell’iniziativa sono le peschiere, in media di 40 metri quadri, risalenti anche all’Ottocento, che hanno rappresentato per generazioni di contadini una fondamentale raccolta di acqua potabile, per uso domestico, per abbeverare animali e annaffiare orti e che saranno ora oggetto di; un approfondito programma di ricerca scientifica per arrivare a una proposta di gestione utile alla salvaguardia di tutte le specie che in esse trovano un habitat ospitale.
L’iniziativa rientra nel più complessivo progetto di Bio Cantina Sociale Orsogna “Pe’ nin perde la sumente”, in collaborazione con la Banca del Germoplasma del Parco Nazionale della Maiella, che intende conservare e coltivare i “saperi e sapori contadini” ripartendo dalle aree marginali e dalle montagne, “le casseforti della biodiversità”. “La tutela della biodiversità, il prendersi cura del paesaggio – ha detto Giuseppe Micozzi, presidente di Bio Cantina Sociale Orsogna – preservandone l’integrità e la memoria storica;, rappresenta una mission ineludibile per chi, come noi, ha deciso di puntare tutto su l;a viticoltura biologica e biodinamica, sostenibile e che rispetta la natura. La biodiversità espressa dalle peschiere è poi unica, perché di fatto è stata creata dai contadini: qui l’uomo e la natura si sono integrati in un unico ecosistema ed è nostro dovere ora preservarlo e trasmetterlo alle generazioni future”.