Pescara. L’estremo sacrificio e l’eredità morale di Giovanni Falcone sono stati ricordati oggi a Pescara, con un minuto di raccoglimento, alle 17:57, ora in cui il 23 maggio 1992 l’auto con a bordo Falcone fu fatta saltare in aria a Capaci, provocando la morte del magistrato antimafia e di altre quattro persone, tra cui la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.
L’amministrazione del capoluogo adriatico ha aderito al flash-mob che ha unito in un unico sentimento di gratitudine le municipalità della Penisola.
Un lenzuolo bianco è stato disteso sulla facciata di palazzo di città fin dal mattino; poi, nel pomeriggio, all’ora del vile attentato, sulla scalinata del Comune il sindaco Carlo Masci, il presidente del consiglio Marcello Antonelli e un’ampia rappresentanza della giunta e della maggioranza consigliare si sono uniti in raccoglimento nel ricordo, interpretando una diffusa percezione da parte dei cittadini.
“L’esempio di Falcone non morirà mai – ha detto Carlo Masci – a chi, poche settimane prima di morire, gli chiese ‘perché lo fa?’, rispose ‘per lo spirito di servizio che mi lega al mio Paese’. Un monito per tutti noi ad amare l’Italia e a onorare sempre lo stato democratico”.