Pescara. Ieri pomeriggio a Pescara si è svolto un incontro tra la delegazione del WWF, i cittadini e le associazioni nel corso della quale l’amministrazione, il sindaco Marco Alessandrini e il vice sindaco Antonio Blasioli, coadiuvati da alcuni tecnici comunali, ha presentato i lavori di riqualificazione di via Aterno che prevedono il “sacrificio” di alcuni alberi e la loro sostituzione con un maggior numero di piante, sulla stessa strada e in aree vicine. Il WWF ha dato atto positivamente al comune di aver convocato l’incontro ma, così come altre associazioni presenti, ha sottolineato che simili confronti vanno fatti prima che le opere pubbliche vengano appaltate e non a lavori già calendarizzati: questa è infatti l’unica maniera per rendere veramente proficuo il dibattito e per consentire ai cittadini e agli ambientalisti di offrire il proprio contributo di idee e di esperienza. Il sindaco e vicesindaco hanno pubblicamente garantito che le osservazioni delle associazioni saranno comunque prese in considerazione, in particolare per la scelta degli alberi “sostitutivi” e per la loro messa a dimora. I tagli riguarderanno essenzialmente gli aceri americani (Acer negundo) piantati sul marciapiede a ridosso della carreggiata e non i patriarchi più lontani dalla strada, in particolare alcuni maestosi eucalipti e olmi.
A tal proposito la presidente del WWF Chieti-Pescara, Nicoletta Di Francesco, ha chiesto che si vigili sull’effettuazione dei lavori, per evitare che gli scavi necessari danneggino gravemente le radici. Il vice sindaco Blasioli ha dato rassicurazioni in tal senso annunciando anche che farà in modo che le associazioni possano essere presenti nelle fasi più delicate dei lavori per verificare che le piante non vengano in tal modo condannate. “Il Comune” , sottolinea Nicoletta Di Francesco, si è detto disponibile ad ascoltare le associazioni per la scelta dei nuovi alberi, modificando se necessario le decisioni già prese. Già nell’incontro di ieri il WWF ha sottolineato che si dovrebbe tener conto dell’elevato traffico e del fatto che i cittadini della zona hanno per troppo tempo sopportato le polveri del vicino cementificio. Una scelta opportuna potrebbe essere fatta considerando la capacità che hanno alcune specie più di altre di trattenere gli inquinanti gassosi e le polveri sottili. Perché ad esempio non prendere atto anche degli studi in tal senso eseguiti dal CNR per la città di Bologna?”.