Pescara. «Capisco perfettamente lo spirito da campagna elettorale che spinge a cercare visibilità. Ma cercare visibilità utilizzando logiche di corrente e attaccando il partito, che è la casa comune che stiamo costruendo insieme, è sinceramente avvilente, specialmente se arriva da dirigenti giovani come Giacomo Cuzzi». Lo afferma Francesca Ciafardini, segretaria provinciale del Partito democratico. «Abbiamo stabilito un percorso condiviso e partecipato di cui Giacomo, che fa parte del gruppo dirigente da anni, è perfettamente consapevole e informato – sottolinea Ciafardini – e nessuna forza oscura sta tramando alle spalle, nessun complotto è dietro l’angolo, non c’è alcuna trama segreta. Se invece qualcuno è al corrente di tentativi di destabilizzare, allora faccia nomi e cognomi senza paure, perché il tempo delle accuse sibilline, dei sottintesi, delle cose dette e non dette, quel tempo è passato definitivamente. Nessuno pensi di fare campagna elettorale con questi metodi da vecchia politica, ed evitiamo anche di presentarci con le casacche delle correnti: Matteo Renzi è il segretario di tutto il Pd, tirarlo per la giacca come capo corrente è esattamente l’opposto del suo messaggio e anche della sua volontà. Tanto meno – conclude Ciafardini – si possono usare temi dolorosi come la vicenda Montesilvano, dove l’Amministrazione è caduta per un ribaltone, per criticare il partito soprattutto se le critiche arrivano da chi, fino a qualche mese fa, ricopriva un incarico provinciale di enorme rilevanza interna come quello di responsabile organizzazione del partito in provincia. Per questo chiedo a tutti i dirigenti del Pd di usare le loro energie per dibattere sui giornali e dentro il partito su proposte innovative, concrete e risolutive dei tanti problemi che i cittadini vivono ogni giorno sulla loro pelle».