Pescara.Alla vigilia del Santo Natale, nel corso di una breve cerimonia svoltasi a Palazzo di città, Monsignor Francesco Santuccione ha impartito questa mattina la benedizione della Croce “Resurrectio” di Marcello Aversa, un’opera che racconta la storia della salvezza e rappresenta la vittoria della vita sulla morte. Creata in terracotta dalle sapienti mani dell’artista campano, per un’iniziativa voluta dalla Fondazione Banco di Napoli e raccolta dalla presidenza del Consiglio comunale di Pescara, da oggi è ospitata nello spazio centrale dell’emiciclo di Palazzo di città, all’interno di un teca in vetro che non impedisce certamente di apprezzarne le sublimi linee che fondono l’arte con l’antica vocazione artigianale dei Presepi di Pasqua. La Croce è stata scoperta questa mattina alla presenza del sindaco Carlo Masci, del presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli, del presidente e del vicepresidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella Paliotta ed Enzo Di Baldassarre.
“Negli ultimi anni, durante le festività”, ha affermato questa mattina il presidente del Consiglio comunale, Marcello Antonelli, “abbiamo dato vita a una bella collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli, che voglio sentitamente ringraziare, permettendoci di avere qui nella nostra Sala consiliare alcuni pezzi che esprimono al tempo stesso indubbio pregio artistico e significato religioso. E’ il caso della Croce Resurrectio, che invito tutti a venire ad ammirare perché ne vale davvero la pena”. Negli ultimi anni Marcello Aversa ha infatti accostato al presepe anche immagini tratte dai racconti evangelici e del tempo liturgico, oltre a opere che riproducono usi, riti e costumi della penisola sorrentina. Dal 2002 ad oggi ha esposto le sue opere in ambito internazionale: da Bruxelles a Madrid, da Venezia a Milano, da Genova a Carpi e a Firenze, passando per la Città del Vaticano e nella sua amata terra d’origine.
L’opera in terracotta rappresenta la vittoria della vita sulla morte ed è una rivisitazione dell’antica tradizione dei presepi di Pasqua. Una croce che racconta la storia della salvezza. Tutto parte da un teschio dal quale prende vita un festone di foglie e fiori (la vita) che avvolge e quasi nasconde gli Arma Christi, detti strumenti della Passione, gli oggetti che furono usati per la crocifissione di Gesù. Sulla sinistra la colonna dei tradimenti con il gallo e la chiave a rappresentare Pietro e la
borsa dei trenta denari e il cappio a rappresentare Giuda. Il sepolcro scoperchiato dai putti, è vuoto, ci sono solo le fasce srotolate.
Dai piedi della croce parte un albero di melo che accoglie il peccato originale, la cacciata dal Paradiso, l’Annunciazione e il sogno di Giuseppe. Il melo si trasforma in fioritura per le scene della Natività, della presentazione al tempio, della fuga in Egitto e del battesimo di Gesù. A questo punto il festone di fiori si trasforma in un rovo di spine attorno al quale i segni della passione: uva e grano che fanno da contorno all’ultima cena. All’apice il gruppo della Resurrezione con la S.S. Trinità. Il pellicano simbolo dell’altruismo, le foglie di palma e il pavone simbolo di eternità, la conchiglia del pellegrino e l’ancora, uno dei simboli dei primi cristiani.
L’artista Marcello Aversa nasce a Sant’Agnello (Napoli) nel 1966. Dopo gli studi comincia ad occuparsi dell’azienda paterna, piccolo ma storico opificio nel quale si producono laterizi per forni a legna fin dal XV secolo. Negli anni Ottanta emerge la passione per il presepe napoletano. Dopo averne realizzati diversi nelle chiese della penisola sorrentina con la tecnica tradizionale, utilizzando quindi sughero e legno, comincia a modellarne di ridottissime dimensioni in creta. Nel 2001 apre una bottega nel centro storico di Sorrento. Negli ultimi anni, Aversa, ha accostato al presepe anche immagini tratte dai racconti evangelici e del tempo liturgico, oltre ad opere che riproducono usi, riti e costumi della penisola sorrentina.
Dal 2002 ad oggi ha esposto le sue opere da Bruxelles a Madrid, da Venezia a Milano, da Genova a Carpi, a Firenze, passando per la Città del Vaticano e nella sua amata terra d’origine. Le sue opere sono esposte permanentemente a Venezia nella Scuola Grande di San Teodoro, a Sorrento nella Cattedrale, a Mollina (Spagna) nel museo del presepe e nel Duomo di Mirandola. Dal 2005 collabora con le scuole del territorio con progetti che mirano a salvaguardare e a tramandare le arti e i mestieri della sua terra. Dal 2013 presiede l’Associazione Peninsulart, un’associazione culturale che si occupa di salvaguardare e tramandare le arti ed i mestieri della penisola sorrentina.
“L’iconografia della Croce di Cristo è la testimonianza dell’avverarsi del riscatto dalla morte; rappresenta il legame tra il Divino e l’Umano, tra la sofferenza e la gloria dei cieli; è la manifestazione più alta dell’Amore di Dio per l’uomo e per il creato”.