Pescara. È rimasta “in mostra” per una mezz’ora circa, attirando la curiosità di passanti e clienti dell’ufficio postale di Pescara 12 (via di Sotto), la mitica 500 “Topolino”, icona di stile e uno dei simboli del miracolo economico italiano.
La storica livrea (classe 1951), condotta dall’artista e collezionista di Montesilvano Gino Berardi, è arrivata questa mattina intorno alle ore 10 davanti alla sede postale del quartiere Colli per salutare l’arrivo di Franco Danelli, titolare dell’omonima concessionaria Fiat di Pescara, la prima del dopoguerra, già presidente di Confcommercio Pescara dal 2015 al 2020 e cliente abituale dell’ufficio postale di via di Sotto.
L’imprenditore, a bordo invece dell’ultimo esemplare della 500, si è recato nel suo ufficio postale di fiducia per ritirare il folder filatelico con il francobollo dedicato a Gianni Agnelli, emesso il 12 marzo 2021, in occasione del centenario dalla nascita dell’Avvocato.
Ad accoglierlo, tra gli altri, erano presenti il direttore provinciale di Poste Italiane, Giovanni Giacomozzi, il referente di Filatelia per le province di Pescara e Chieti, Renzo Gallerati, e il sindaco di Pescara, Carlo Masci.
Il francobollo riproduce, sullo sfondo dello Stabilimento Fiat Mirafiori, un ritratto di Giovanni Agnelli affiancato dalla sua firma autografa. La cartella filatelica, in formato A4 a tre ante, oltre al francobollo singolo, contiene una quartina di francobolli, la cartolina annullata ed affrancata e la busta “primo giorno di emissione”.
“Dedicare oggi un francobollo delle Poste Italiane a Gianni Agnelli nel centenario della nascita – ha detto Franco Danelli – significa rendere omaggio ad un uomo che per capacità, intuizione, ingegno, carisma, stile ed eleganza è una delle personalità di maggior rilievo mondiale del ‘900. Ho avuto modo di conoscerlo nelle annuali riunioni dei concessionari e ho sempre ammirato la lucidità e la chiarezza con cui ci indicava gli sviluppi dell’Azienda, i progetti da perseguire e gli obiettivi da raggiungere, sempre con uno sguardo rivolto al futuro”.
Danelli ricorda bene gli anni del boom economico a Pescara: “Negli anni Sessanta la clientela pescarese aveva tanta voglia di comprare l’auto, ma c’erano pochi soldi e quindi si firmavano tante cambiali. In questo modo la città cominciò a cambiare e cambiarono anche le attività commerciali, con una maggiore richiesta di veicoli per il trasporto delle merci”.