Pescara. È arrivata anche in Abruzzo, nella città rivierasca, ‘Clean Cities’: la nuova campagna itinerante di Legambiente, con l’obiettivo di testare i capoluoghi italiani sui temi della mobilità e della transizione ecologica. Pescara presenta una serie di criticità che ostacolano il passaggio verso una mobilità a zero emissioni: alto il tasso di motorizzazione, i costi sociali ed economici legati al suo inquinamento e debole l’utilizzo dei mezzi pubblici. Interessante, invece, l’impegno nella recente implementazione di nuove piste ciclabili, strade a 20 e 30 km/h e la partenza nel 2020 dell’offerta di sharing mobility. Questi i dati più rilevanti emersi dalla ‘pagella della città’, redatta da Legambiente nell’ambito della campagna e, oggi, consegnata simbolicamente al sindaco del Comune pescarese Carlo Masci. La consegna è avvenuta durante la conferenza stampa, che ha visto pure la presenza dell’assessore alla mobilità Luigi Albore Masci. Presente, inoltre, anche Andrea Poggio in qualità di responsabile nazionale della mobilità sostenibile di Legambiente. I dati di Legambiente fotografano una città che deve incrementare gli sforzi per ridurre il livello di inquinamento, per limitare gli spostamenti in auto e favorire un trasporto pubblico locale a zero emissioni: alti i costi sanitari e sociali legati all’inquinamento della città (perdita di anni di vita, ricoveri ospedalieri, giornate di lavoro), che ammontano al 4,3 per cento del pil pro capite (per complessivi euro 141.548.623), come valutato da un recente studio europeo sull’inquinamento commissionato dall’Epha a Ce Delf. A questi costi, nel 2020, si sono aggiunti quelli catastrofici dell’epidemia covid19. È noto che l’inquinamento, come il covid19, è ragione di aumento delle comorbilità e di accorciamento della durata della vita. La concentrazione di Pm10 registrato nella città di Pescara in media negli ultimi cinque anni (dati del rapporto ‘mal’aria’ di Legambiente) evidenziano ancora criticità, nonostante il miglioramento dell’ultimo anno. Critico ed emblematico il tasso di motorizzazione automobilistica della città di Pescara, che conta 62 automobili per ogni cento abitanti. Un dato che, sebbene sia vicino alla media nazionale, è decisamente alto per una città costiera collegata da rete ferroviaria in cui si potrebbero utilizzare mezzi più leggeri per muoversi in città. Inoltre, una percentuale di automobili così elevata impatta sul numero di morti e feriti sulle strade legati all’incidentalità, che nel 2019 a Pescara sono stati 572 (quattro morti in totale e circa cinque feriti ogni mille abitanti). Dati incoraggianti arrivano dalla recente implementazione di nuove piste ciclabili, che aggiungono tre km nel 2020 e tre km di strade a 20 e 30 km/h, e dalla partenza dell’offerta di sharing mobility, con i primi 500 monopattini e le e-bike del progetto Pesos, premiato nel 2019 (‘Urban award’). A questo, si aggiunge la partenza ormai prossima della velostazione di Porta Nuova e l’attività della stazione di biciclette (bike station) all’interno della stazione centrale, già operativa e che vedrà un ulteriore potenziamento grazie al nuovo accordo – in corso di definizione – tra il Comune di Pescara, le Ferrovie e Legambiente. Rimane ancora nulla l’offerta del trasporto pubblico elettrico, in attesa che parta a breve la filovia lungo la Strada Parco, come annunciato dal presidente della Tua qualche giorno fa. “I cambiamenti climatici e gli effetti dell’inquinamento sulla salute impongono un cambio di passo verso una mobilità a zero emissioni entro il 2030. La ‘pagella della città’ di Pescara evidenzia le criticità di una mobilità ancora incentrata sulle automobili”, ha dichiarato Silvia Tauro di Legambiente Abruzzo, “e nello stesso tempo la volontà ad accelerare nella giusta direzione verso una mobilità sostenibile, come testimonia la stessa revisione del Pums realizzata ad inizio anno. È necessario, però, allargare questa visione e ragionare sulla mobilità complessiva e sulla messa a sistema dei diversi interventi, ridisegnando uno spazio pubblico urbano a misura d’uomo e rispettoso dell’ambiente: una smart city ‘città dei 15 minuti’ con quartieri senza automobili, strade scolastiche, moderazione della velocità e sicurezza”.