Pescara. Una piazza della Rinascita gremita in ogni suo posto ha celebrato la “Festa dei Lavoratori” in occasione del concerto di lunedì 1 maggio. Stando alle stime degli organizzatori dell’evento, erano circa ventimila le persone, di ogni età e provenienza geografica, che hanno riempito il centro di Pescara per una giornata che resterà a lungo nel cuore e nell’orecchie dei numerosi partecipanti.
Il compito di aprire lo show è toccato alla sindacalista Emilia Di Nicola che ha sottolineato la necessità di investire sui giovani dando loro un lavoro e, quindi, una dignità che “sembra ormai essere andata dimenticata”. Dopo un discorso breve, ma incisivo, sono saliti sul palco Dj Stefano, Voina e Management Del Dolore Post Operatorio, band abruzzesi devote a sonorità indie rock e autori, fra le altre cose, di una prestazione coinvolgente e di grande personalità. Al termine delle loro esibizioni, mentre veniva allestito lo stage per l’esibizione degli headliner della serata, Massimo Bordin (speaker di Radio Radicale, ndr) ha intervistato Juan Martin Guevara, fratello minore dell’indimenticato Ernesto “Che” Guevara, che alla vigilia dell’uscita del suo libro, intitolato “Mio fratello Il Che”, ha rievocato il pensiero e le gesta dell’amato fratello. L’entusiasmo, però, era tutto per gli Afterhours che, come da previsione, non hanno affatto tradito le aspettative. La band, capitanata dal carismatico Manuel Agnelli, è stata autrice di una performance a dir poco eccezionale.
Il gruppo meneghino, nelle circa due ore di show a disposizione, ha proposto una scaletta perfettamente equilibrata tra grandi classici (Bye Bye Bombay, Male Di Miele, Ballata Per La Mia Piccola Iena) ed estratti dall’ultimo studio album, “Folfiri o Folfox” (Se Io Fossi Il Giudice, Il Mio Popolo Si Fa, Non Voglio Ritrovare Il Tuo Nome), uscito un anno fa e considerato tra i loro album migliori. Si, gli Afterhours sono i padroni incontrastati dell’indie rock italiano. Federico Falcone