Pescara. “Sono state adottate misure idonee per rafforzare la trasparenza amministrativa e per prevenire la corruzione a seguito delle recenti inchieste che hanno coinvolto il Comune di Pescara nel settore lavori pubblici? È quello che chiedo in un’interrogazione rivolta al Sindaco Carlo Masci”. Queste le parole di Marco Pressutti, consigliere comunale a Pescara del Partito Democratico.
“Da questo punto di vista si può prendere in causa il Comune di Venezia, che dopo l’inchiesta ‘Palude’, ha prontamente aggiornato il proprio piano anticorruzione con misure incisive. Dobbiamo imparare dalle migliori pratiche e non possiamo permetterci di rimanere inerti di fronte al rischio di infiltrazioni illecite.
Le misure adottate a Venezia rappresentano un modello da seguire: dal divieto assoluto di portare fascicoli fuori dagli uffici comunali alla proibizione di tenere incontri di lavoro in contesti informali come bar o ristoranti, fino all’adozione di un’agenda digitale condivisa per garantire la tracciabilità di ogni incontro tra dirigenti, funzionari e portatori di interessi esterni. Questi accorgimenti sono possono creare un ambiente di lavoro trasparente e ridurre al minimo le occasioni di opacità nell’azione amministrativa.
Incontri tracciabili, stop a riunioni informali: il Comune di Pescara seguirà l’esempio di Venezia? La mia interrogazione affronta diversi aspetti cruciali: dalla stesura obbligatoria di verbali dettagliati per ogni riunione, alla necessità di inserire in ogni atto amministrativo una dichiarazione esplicita di assenza di influenze esterne, fino all’introduzione della doppia firma (funzionario e dirigente) nella stima degli immobili comunali, per garantire un controllo incrociato e ridurre il rischio di valutazioni errate o pilotate.
Le recenti indagini della Procura della Repubblica, con le conseguenti misure cautelari a carico di dirigenti e funzionari del nostro Comune, hanno fatto emergere criticità preoccupanti nella gestione amministrativa, in particolare nel settore nevralgico dei Lavori Pubblici. Tali vicende hanno messo in luce potenziali vulnerabilità nei sistemi di controllo interno e nella prevenzione dei conflitti di interesse, evidenziando la necessità impellente di rafforzare i meccanismi di salvaguardia dell’interesse pubblico e di promuovere una cultura della legalità a tutti i livelli dell’amministrazione.
Nel dettaglio, ho interrogato il sindaco per sapere se il piano anticorruzione del Comune di Pescara sia stato recentemente aggiornato per rispondere alle criticità emerse e quali misure specifiche siano state introdotte per prevenire indebite influenze e conflitti di interesse, se si è valutata l’adozione di un sistema di tracciabilità degli incontri simile a quello veneziano, se esistono direttive o regolamenti che disciplinano i luoghi degli incontri istituzionali, vietando espressamente le riunioni in contesti informali, se sono state adottate, o sono in fase di valutazione, procedure di doppio controllo o doppia firma per i documenti più sensibili, quali protocolli sono in vigore per garantire che la documentazione amministrativa non esca mai dagli uffici comunali e se si è considerata l’introduzione di dichiarazioni esplicite di assenza di influenze esterne negli atti amministrativi.
I cittadini di Pescara hanno il diritto di vivere in una città dove la trasparenza e l’integrità sono valori fondamentali e non semplici slogan. Auspico una risposta chiara e un impegno concreto da parte del sindaco e della Giunta per dare seguito a queste richieste che vogliono creare un clima e una condotta nell’esercizio dell’azione amministrativa tale da meritare la piena fiducia dei cittadini”, conclude.