Pescara. Un dialogo tra architettura e sogni echeggia nel complesso residenziale OperA, sito tra via Antonio Lo Feudo e via Falcone Borsellino, dove un’installazione permanente dell’artista Franco Summa, colora la città di Pescara col tocco della fantasia. “Il giardino incantato” è la titolazione che immortala l’opera di grande significato poiché, con i suoi sedici pilastri, richiama la scenografia di un simbolico giardino che, scritto dai sogni con l’inchiostro del cuore, traccia una realtà parallela a quella data dalla natura.
Colori in festa rallegrano il passaggio, evocandone una gioia pura e incontenibile che divampa sull’emozione come una magica favola, dove i protagonisti sono proprio i grandi e i piccini che si lasciano abbandonare dalla meraviglia di un sogno, soffermandosi in questo “giardino” con profondo “incanto”.
L’opera creativa, richiesta su commissione di Caldora Immobiliare al fine di valorizzare l’area posta a copertura del parcheggio sotterraneo, fa parte di un prestigioso patrimonio contemporaneo, la cui data di collocazione è risalente al 2018, due anni prima del decesso dell’autore. L’artista, nato a Pescara nel 1938, è stato un significativo esponente d’arte a partire dagli anni sessanta e, sviluppatosi mediante pratiche di ricerca artistica, ambientale e sociale, ha caratterizzato, con le sue materie settoriali, una sorta di relazione intercorrente tra l’uomo e lo spazio urbano.
Summa, motivando il compito dell’arte sull’ambiente, disse: “Oggi c’è grande attenzione ai grandi edifici, ma in Italia si può ancora trovare la ricerca di una misura dell’architettura in relazione al contesto ambientale e storico. Ad esempio, Pescara è una città moderna. È vivace, talvolta incoerente, ma sempre aperta al nuovo e pronta a dialogare con un contesto nazionale e internazionale”. Con queste parole, possiamo quindi assorbirne tutta la sua visione riguardo al suo giardino incantato che, con una cascata arcobalenica, esalta i sei metri di altezza dei colonnati di cui, ogni facciata ne è alternata da due colori vivaci.
Le foto, che accompagnano questa produzione descrittiva, sono state scattate nel cuore della notte con l’ausilio di alcuni fari e ritraggono il giardino incantato (che non beneficia di illuminazione propria), con una particolare suggestione interpretativa, dacché nella momentanea quiete della città pescarese, l’aria, come fosse una scatola di cristallo da riempire, viene colmata da una nuova energia e, rigenerandosi con quei colori allegri che si affacciano nell’oscurità, purifica le nuove albe dando il benvenuto ad una sorta di simbolica “aurora boreale” trasmessa proprio da quei pilastri che, con sublime trasporto emotivo, ci inducono alla ripartenza di una nuova giornata da esplorare e da conseguire, auspicatamente, con il motore acceso della fantasia.
Entrare dunque a contatto con l’arte in ogni dove è possibile, poiché anche negli scenari più moderni come quelli regalati dalla città di Pescara, si possono ammirare opere di pregio che, tuttavia, testimoniano fruttuosamente i nostri contesti sociali attuali. Pertanto, con la cognizione che l’arte profuma gli orizzonti e colora le consapevolezze di particolare originalità, dovremmo, benauguratamente, concederci ogni giorno almeno cinque minuti di attenzione verso un capolavoro artistico, al fine di iniettarci in quei cinque minuti, cinque vitaminiche dosi di felicità.