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Pescara, 25 anni fa il “concerto per i Parchi”, in 100mila per Sting: evento non ripetibile

Giuseppe Maritato di Giuseppe Maritato
14 Maggio 2021
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Pescara. Un’occasione per mettere alla prova la città di Pescara come ”capoluogo europeo”: così era stato definito, nella conferenza stampa di presentazione del 15 aprile 1996, il ”concerto per i Parchi” che Sting avrebbe tenuto un mese dopo, il 14 maggio, nello spazio delle aree di risulta dell’ex tracciato ferroviario, nell’ambito della promozione turistica della Regione Abruzzo. Un evento storico la manifestazione autorizzata dalla Giunta regionale, con l’organizzazione affidata alla Provincia di Pescara, in collaborazione con il Comune. In centomila, anche con 19 treni speciali, arrivarono al concerto, gratuito per il pubblico, e al termine il deflusso della folla fu ordinato e senza particolari problemi. La Regione, con l’assessore al Turismo Alberto La Barba, volle l’ex leader dei Police come testimonial per promuovere l’immagine dell’Abruzzo ”regione verde d’Europa” con i suoi quattro Parchi e le numerose riserve naturali. Insieme agli assessori al Turismo dell’epoca – alla Provincia Enrico Paolini, attuale presidente della Saga, e al Comune l’attuale sindaco di Pescara, Carlo Masci – La Barba incontrò Sting quindici giorni prima a Roma, dopo la conferenza stampa per il concertone del Primo Maggio. Anche Giorgio Parisse, ex primo cittadino di Pineto dal 1997 al 2001 ed ex consigliere provinciale collaborò all’epoca con l’iniziativa di Sting, così come le altre province abruzzesi.

”Sono contento di aver accettato l’invito delle autorità locali abruzzesi che mi hanno chiesto di fare un concerto per pubblicizzare quello che fanno in difesa dell’ambiente” disse l’artista. E oggi Masci ricorda con nostalgia quell’evento: “Sono trascorsi 25 anni, ma resta il ricordo di un’esperienza entusiasmante, un concerto internazionale che riuscimmo a organizzare in maniera impeccabile. Da quel giorno si capì la capacità di attrazione di Pescara. Dimostrammo all’epoca di poter organizzare grandi eventi con un artista di portata mondiale come Sting, ancora oggi indiscusso protagonista. Quello fu il concerto per i Parchi abruzzesi perché Pescara era la porta della Regione Verde d’Europa. Ricordo quel mare di gente che in un quarto d’ora poi liberò gli spazi delle aree di risulta – aggiunge il sindaco – con un’impeccabile organizzazione anche della mobilità e dei trasporti. La Barba, Paolini e io, in nome di Regione, Provincia e Comune, passammo diversi giorni di lavoro insieme, non sapevamo come poteva essere la risposta con una scarsa presenza, rilevante o grandissima come poi in realtà è stato. Fu una grande giornata, con una sfida vinta alla grande. Oggi, a 25 anni esatti, si ricorda ancora quel grande evento come il più grande tenutosi in Abruzzo. Mi auguro si possa tornare a ospitare e organizzare eventi, anche se ricordarlo oggi, dopo un anno e mezzo in cui non abbiamo potuto più organizzare iniziative, è un po’ particolare, la speranza è di tornare a quei fasti”.

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Il più grande ‘free concert’ di quegli anni e forse di tutti tempi in Italia: così lo ricorda Enrico Paolini, oggi presidente della Saga, la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, allora assessore al Turismo della Provincia di Pescara. “Oltre 100.000 persone, secondo la Questura di Pescara, arrivate in treno e in auto in una Pescara resa sostanzialmente una gigantesca isola pedonale. E’ stato un evento storico e per certi versi non ripetibile che seguiva ‘Rainforest’, il grande concerto, anche quello gratuito, di Sting per la foresta Amazzonica – ricorda Paolini all’ANSA – E’ stato un momento importante per la città, per l’Abruzzo, per le cronache internazionali. Andò a finire sulle televisioni di mezzo mondo. Forse l’unico, vero, grande evento svoltosi in Abruzzo negli ultimi decenni”. Ricorda Paolini che si trattò di una “grandissima forma di promozione turistica ed eco-turistica per l’Abruzzo e per i suoi stupendi parchi nazionali e regionali. Era la conclusione del percorso fatto dal Progetto Arve (Abruzzo Regione Verde d’Europa) da me ideato e proposto con la collaborazione di Franco Tassi”. Una data storica, ribadisce Enrico Paolini, anche se “25 anni dopo, purtroppo, i Parchi non sono ancora diventati il ‘sistema’ dei parchi che noi dicemmo motore di una nuova ‘green economy’ tuttora possibile. Il sistema politico locale – conclude -non appare all’altezza di quella strategia, ma ne rimbalza una modesta brutta copia”.

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