L’Aquila. Sarà presentato al pubblico domani, 10 dicembre, alle ore 19, “Personaggi aquilani”, il nuovo libro della giornalista e scrittrice, Monica Pelliccione, (edizioni Arkhé, 89 pagine, 10 euro). L’evento, che si terrà on line, verrà trasmesso in diretta video da Abruzzoweb e sulla pagina facebook ufficiale della casa editrice Arkhé. Alla presentazione parteciperanno, oltre all’autrice, anche Daniela Dattrino, esperta di valorizzazione e recupero dei beni culturali, che ha arricchito con scatti in bianco e nero il volume, in un percorso ideale tra luoghi e scorci che hanno accompagnato la vita e le gesta dei personaggi aquilani, l’avvocato Stefano Di Salvatore, presidente dell’Associazione dei Quarti aquilani, che ha curato la postfazione con un’analisi sulla nascita della città e la suddivisione in Quarti e il giornalista e vaticanista, Mario Narducci, autore della prefazione. “Personaggi aquilani” racconta venti volti, venti storie, icone di una città, in un lasso temporale ampio, che attraversa i secoli e intreccia vicissitudini e cicliche rinascite. Come in una tela preziosa.
Il volume, uscito a fine novembre in libreria, conduce il lettore per mano alla scoperta delle radici della città dell’Aquila, inanellando nomi che, nei secoli, ne hanno tratteggiato contorni e sfumature.
Dagli albori con il senatore romano Gaio Sallustio Crispo, alle cronache del primo storico aquilano, Buccio da Ranallo, dalle testimonianze di Anton Ludovico Antinori, alle gesta del condottiero Braccio da Montone, passando per l’umile frate eremita eletto Papa, Celestino V, e il predicatore francescano San Bernardino. Volti femminili scolpiti nel tempo: Sant’Agnese, giovane martire, la sovrana Margherita d’Austria e la manager Marisa Bellisario. Fino a Panfilo Gentile, voce critica del Novecento e a Nino Carloni, l’avvocato della musica. Ciascuno dal profilo e dal carisma intensi, nelle diverse epoche che hanno scandito l’evoluzione e le continue metamorfosi della città.
Personaggi aquilani di nascita o adozione. Simboli di fasti e nefasti, ciclici declini e rinnovati albori. Nel libro L’Aquila rifulge in un passato che è vanto e gloria. Si fa custode di scrigni di pietre miliari, impresse a fuoco sulle facciate delle imperiali dimore, celate ai più nell’intimità dei cortili. Laddove il passo di uomini e donne di un tempo, arricchisce le insegne della città gloriosa. Il volo pindarico in epoche moderne mostra l’altro volto del continuo divenire, l’era dello sviluppo industriale e del riscatto sociale.