L’Aquila. Dopo la separazione dalla moglie avvenuta nel 2009, un aquilano quarantenne, E.F. con precedenti penali per stupefacenti, ha iniziato a perseguitare la donna con minacce e ingiurie anche in presenza di terze persone e della loro figlia minore, arrivando ad aggredirla anche fisicamente e pretendendo che lo facesse vivere nella casa coniugale. Stanca dei soprusi la donna ha denunciato l’ex marito, che è stato deferito per stalking e maltrattamenti in famiglia dalla squadra Mobile della questura dell’Aquila, diretta da Maurilio Grasso. La coppia si è separata nel 2009 dopo circa 15 anni di matrimonio. Il rapporto tra i coniugi si sarebbe incrinato dopo la nascita della loro figlia secondo la ricostruzione degli inquirenti. Per di più l’uomo ha iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti e ad avere problemi psicologici a seguito di un incidente stradale nel quale hanno perso la vita tre suoi amici. Da qui sono cominciati i maltrattamenti nei confronti sia della moglie che della loro figlioletta. La donna più volte ha sporto denuncia, che, però, sistematicamente veniva ritirata perché convinta dall’uomo che chiedeva perdono e prometteva di cambiare atteggiamento. Ma nulla è mai cambiato e anzi, l’uomo ha cominciato ad aggredire anche fisicamente la moglie che, più volte, è stata costretta a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso. Dopo il sisma del 6 aprile 2009 la coppia è stata costretta a vivere nella tendopoli di “Piazza d’Armi” e la situazione è degenerata perché il marito ha accusato la moglie di avere una relazione extra-coniugale. Stanca dei soprusi di cui era vittima, a quel punto la donna ha chiesto la separazione. Da quel momento l’ex coniuge ha tentato in tutti i modi di riallacciare i rapporti, ma la donna è rimasta determinata nella sua scelta anche se, per preservare il rapporto fra padre e figlia, non ha escluso l’uomo definitivamente dalla sua vita. Dal Dicembre 2013 al momento della denuncia, il quarantenne aquilano quasi giornalmente si è recato nei pressi dell’abitazione della ex moglie, ingiuriandola e minacciandola, nonché perseguitandola telefonicamente, pretendendo di tornare a vivere insieme. Condannato con patteggiamento per produzione e spaccio di stupefacenti nel 1998 e con problemi psichiatrici, tanto da essere stato più volte ricoverato, presso l’Ospedale dell’Aquila, l’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.