L’Aquila. È stata arrotolata e perfino piegata, negli anni, la Bolla del Perdono di Papa Celestino V, il documento che 723 anni fa ha istituito il primo giubileo della Cristianità: ma ora è stata restaurata ed è tornata all’Aquila, sua sede naturale, per rimanere esposta fino alle 21 di domani alla Banca d’Italia. Aveva strappi, pieghe e l’inchiostro stava sbiadendo: dopo l’intervento di circa 3 mila euro, pagato dalla Soprintendenza con il contributo di Bcc Roma, è tornata quasi come nuova. Oggi, alle 16, come ormai tradizione nel Corteo che porterà all’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, la Dama dell’edizione 2017, Giorgia Ghizzoni,ha portato un astuccio vuoto. “L’emozione più grande è che questo documento prezioso per tutti i cristiani sia tornato nella sua collocazione abituale e si possa rendere pubblico per tutti quelli che vorranno visitarla – ha detto il sindaco, Pierluigi Biondi – Vedremo poi, con i lavori al Municipio di palazzo Margherita, quale collocazione futura darle”.
“Un onore per la Banca d’Italia – per il direttore della sede aquilana, Massimiliano Marzano – aver preso parte a questo evento straordinario che ha suscitato entusiasmo e partecipazione del personale della filiale, composto per lo più di aquilani che sentono
moltissimo questa festa e hanno coinvolto anche me”. Le restauratrici dell’Icr, presente con il vice direttore, Eugenio Veca, hanno spiegato i danni della Bolla e gran parte dell’intervento di restauro. “All’arrivo c’era un pessimo stato di conservazione, con notevoli deformazioni della pergamena di origine ovina che avevano causato una grave decoesione dell’inchiostro”, ha spiegato Lucrezia Vardaro. Si è partiti da una “pulitura superficiale, accurata e delicata, di ogni tratto e lettera dell’inchiostro con un pennellino sottile”, e poi “messo in sicurezza il testo, abbiamo risolto pieghe e infiltrazioni”. Infine, “riavvicinato le fibre delle spaccature per il restauro vero e proprio di lacune e strappi”.