L’Aquila. Si è conclusa sabato 30 agosto, la 731ma edizione della Perdonanza Celestiniana, manifestazione che dal 2019 è stata riconosciuta come Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità dall’Unesco. Un’edizione che ha registrato numeri importanti: 3.924 visitatori solo agli Info Point.
Questi i dati relativi agli accessi registrati presso l’Info Point nei mesi di luglio e agosto 2025, nonché durante la settimana della 731ª edizione della Perdonanza Celestiniana (23–29 agosto), confrontati con i dati del 2024:
Mese 2024 2025 Variazione Assoluta Variazione %
Luglio 1.173 / 1.491 +318 +27,1%
Agosto 1.581 / 2.433 +852 +53,9%
Totale 2.754 / 3.924ì +1.170 +42,5%
E’ evidente una crescita generale significativa (+42,5%) rispetto all’anno precedente. Il mese di agosto 2025 ha registrato il maggiore incremento in termini assoluti e percentuali, con oltre 850 presenze in più rispetto al 2024 (+53,9%). Anche luglio 2025 conferma un andamento positivo, con un aumento di 318 accessi (+27,1%), segnalando un trend crescente già a inizio stagione estiva.
«La Perdonanza si conferma un crocevia di arte, fede e cultura, un ponte ideale verso gli appuntamenti della Capitale Italiana della Cultura – ha dichiarato il sindaco dell’Aquila e Presidente del Comitato Perdonanza, Pierluigi Biondi – I dati ci dicono che la città è pronta ad accogliere le sfide e le opportunità che ci attendono».
Nel dettaglio, ad agosto si sono contati 2.433 accessi, a cui si aggiungono i 1.491 di luglio. I visitatori sono arrivati in prevalenza dal Nord Italia (circa il 60% del totale), le regioni con il maggiore afflusso sono state: Lombardia (431), Lazio (326), Toscana (273) ed Emilia-Romagna (174).
Significativa anche la componente internazionale: stranieri provenienti soprattutto da Francia, Germania, Regno Unito, Olanda e Spagna, senza dimenticare presenze extraeuropee da Stati Uniti, Canada, Brasile e Argentina. Non sono mancati arrivi da paesi insoliti come Macedonia, Israele e Repubblica Ceca, a conferma dell’attrattività crescente della Perdonanza anche fuori dall’Europa occidentale.
«Questi numeri dimostrano come la Perdonanza sia un evento capace di attrarre visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo – ha commentato Ersilia Lancia, assessore al Turismo, ai Rapporti Internazionali e ai Gemellaggi del Comune dell’Aquila – Un risultato che rafforza il ruolo dell’Aquila come grande polo turistico e culturale, in vista del 2026. Anche i dati sugli accessi turistici dell’infopoint rivelano dinamismo, evidenziando una crescita generale significativa rispetto allo scorso anno +42%, con il mese di agosto che ha registrato il maggior incremento in termini assoluti e percentuali, con oltre 850 presenze in più rispetto al 2024. Siamo in attesa di elaborare anche gli input che ci arriveranno dai questionari che il personale infopoint ha sottoposto su base volontaria ai turisti in accesso al punto informativo in questi mesi ma è chiaro che può parlarsi certamente e finalmente di un turismo consapevole, che conosce L’Aquila, che sa che sarà Capitale Italiana della cultura e che per questo la sceglie. Sappiamo che il lavoro da fare è ancora molto, ma sono fiduciosa e soddisfatta e voglio esprimere sentimenti di sincero ringraziamento a tutti gli operatori del settore che hanno lavorato in questi mesi», ha concluso Lancia.
Entusiasta anche il direttore artistico della manifestazione, Maestro Leonardo De Amicis: «La 731ª edizione della Perdonanza Celestiniana si è trasformata in un grande e caloroso abbraccio musicale, trovando nel titolo del concerto di chiusura “L’Aquila un tempo nuovo” il perfetto filo conduttore che ha caratterizzato l’intera manifestazione. Un abbraccio condiviso con tutti quegli artisti che hanno amato, amano profondamente L’Aquila e continuano a nutrire per essa un sentimento autentico, artisti che hanno veramente qualcosa da dire e da donare alla nostra comunità. Un percorso artistico e culturale costruito con passione e dedizione insieme all’Orchestra del Conservatorio, creando una sinergia unica che ha permesso di riscoprire e vedere di nuovo la nostra città attraverso la potenza trasformativa e rigenerante della musica».