Pineto. Torna a Pineto, il prossimo 18 marzo alle ore 16.00, per la quarta edizione l’Econuotata, l’evento organizzato dal Circuito Adriatico Acque Libere con il patrocinio del Comune di Pineto, Rifiuti Zero Abruzzo, Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Guide del Cerrano, Lega Navale Pineto e Marche Rifiuti Zero, Zero Waste Italy, per sensibilizzare sul tema della dispersione delle plastiche in mare e contro il cambiamento climatico.
A collaborare alla manifestazione anche tante realtà associative del territorio: Let’s do it Italy, Università degli studi di Teramo, Legambiente Costa Teramana, Legambiente Teramo, Legambiente Torre del Cerrano, WWF Teramo, Spatangus, FIAB Teramo, Dimensione Volontario Pineto, Gruppo Scout Agesci Pineto 1, Questione Natura, WWF.
A nuotare per sensibilizzare sulla tematica ambientale e contro l’abbandono dei rifiuti e la dispersione delle plastiche in mare, atleti locali e provenienti da altre regioni, in particolare Cristina De Tullio ed Enzo Favoino, propulsori dell’evento. Da Torre Cerrano, luogo in cui inizierà la nuotata, in tanti accompagneranno e sosterranno i nuotatori percorrendo lo stesso tragitto camminando sulla battigia fino ad arrivare all’arrivo previsto al Lido Miramare Corfù, dove avrà luogo la premiazione dei partecipanti, con la consegna dei lavori eseguiti dai ragazzi di Dimensione Volontario coadiuvati dal Gruppo Scout Pineto 1.
Quello della dispersione della plastica è un argomento estremamente grave; Enzo Favoino uno dei massimi esperti ed attivisti in questo tema ha spiegato in un’intervista realizzata da Cristina De Tullio, che da uno studio internazionale realizzato nel 2020 che si intitola “Break in the Plastic wave” è stato calcolato che secondo gli attuali modelli di produzione e consumo, nel 2040 la quantità di plastica e microplastica che va a finire in mare triplicherebbe e diventerebbe 29 milioni di tonnellate.
Una quantità enorme che si somma a quella degli anni precedenti. Tra l’altro è ancora troppo bassa la percentuale di plastica riciclata, contrariamente a quanto invece avviene per organico, carta e vetro, perciò più che parlare di riciclo bisogna cominciare a lavorare anche nella direzione della riduzione, così come indicato anche dalle Direttive Europee. Oltre alla questione ambientale non è da sottovalutare anche l’impatto sulla salute. Sono 5 i grammi di plastica che vengono ingeriti da ogni persona ogni settimana che equivale ad una tessera di bancomat e quello non è solamente tramite la catena alimentare ma è anche attraverso l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, in cui sono disperse le microplastiche.
Tornando alla dispersione della plastica in mare, per il futuro (da qui a qualche lustro) si rischia che l’elemento maggiormente rappresentato nelle nostre acque oceaniche sia la plastica e non sia invece la biomassa vivente di alghe e pesci piuttosto che plancton. Per questa ragione l’evento di sabato assume un’importanza fondamentale nella sensibilizzazione e la nascita di una coscienza ambientale che cominci a spostare le scelte di consumo anche verso il riutilizzabile.