L’Aquila. Ci eravamo lasciati con un’analisi abbastanza netta della situazione politica locale. Avevamo detto che quella sarebbe stata la prima di una lunga analisi e ogni promessa è debito. La notizia di questi giorni è che il PD abruzzese, a Roma, nella politica che conta, è preso poco sul serio. Anzi verrebbe da dire che proprio non viene preso in quanto non considerato. L’Abruzzo è orfano ormai di Giovanni Legnini che si è assicurato una poltrona di livello al CSM, a mio avviso meritata in quanto servitore dello stato e ottimo giurista. La Pezzopane ha guadagnato appeal gossipparo a scapito di quello politico; dopo il tradimento a Franco Marini e la presenza nella Commissione parlamentare che ha sbattuto Berlusconi fuori dal Parlamento, la senatrice godeva di una certa popolarità. Probabilmente non è bastata a farsi largo nel Partito Democratico. Oggi la senatrice è in caduta libera. E si intende specificamente a livello politico; l’ex Presidente della Provincia di L’Aquila ha dimostrato di essere simpatica e di saper stare in tv nel salotto del momento: quello di Barbara D’Urso. Da Barbara D’Urso va anche il Presidente Renzi. Chissà cosa avrà pensato il Governatore D’Alfonso vedendolo in tv dopo aver fatto la figura barbina. Era tutto pronto: entro il 15 Ottobre Renzi in Abruzzo. Gli iphone erano già pronti per i selfie ma Renzi non si è visto. Uno schiaffo a L’Aquila, all’Abruzzo e al PD. Rumors affermano che Renzi non voglia venir a giustificare l’assegnazione di € 0 alla ricostruzione aquilana nella legge di stabilità. Rumors ancor più maligni parlano della volontà renziana di commissariare la politica abruzzese affidando il sottosegretariato alla ricostruzione all’ex Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, amico del sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio. Non tutti però disperano nel PD; sorride Stefano Albano, coordinatore del PD aquilano che non ha perso l’occasione per dar fuoco alle polveri e annunciare un incontro di vertice a Roma sul tema della ricostruzione aquilana. Albano, figlio dell’ex consigliere comunale di L’Aquila, batte i pugni sul tavolo e lancia segnali. È pronto per il congresso regionale del PD. Le date del congresso sono ancora da definirsi ma le anime PD si muovono.
Congressi. Eventi a cui ancora non si capisce chi debba partecipare dato che i cittadini sono sempre più avulsi dalla politica. Lo sa bene Silvio Berlusconi che da sempre respinge l’idea di un partito partecipato. Ora invece pare che il cavaliere abbia cambiato idea: i congressi comunali si faranno. Si va alla conta; servono tessere, servono soldi. Pare che a Berlusconi poco importi di Forza Italia; gli interessi in ballo sono più grandi di quelli di un grande gruppo di peones. Silvio, coccolato da Francesca Pascale e Dudu, pensa agli accordi con Putin, alla cessione delle quote di Mediolanum ordinata da Bankitalia, all’affare Mediaset Premium-Telecom. Califano diceva che il resto è noia. Non serve pensare alle prossime elezioni: basta riportare una truppa di un’ottantina di parlamentari disposti a schiacciare il tasto di voto a comando per garantire il Cav. e il suo impero. Il patto del Nazzareno regge. Matteo Renzi è tranquillo. Silvio Berlusconi è tranquillo. Angelino Alfano è forse un po’ meno tranquillo ma la poltrona da ministro dell’interno è larga e comoda. Altresì meno tranquilli sono i forzisti abruzzesi sempre più divisi nella fazioni Di Stefano-Febbo-Sospiri e Pagano-Chiodi. Nessuno sa cosa bolle in pentola; ci sarà scontro o unità? Reggerà l’asse tra Chiodi e Pagano? E quello tra Febbo e Di Stefano? Serafico ed ironico è l’ “ops” di Lorenzo Sospiri su Facebook che commenta l’annuncio del Presidente di Forza Italia sui congressi. È certo che ne vedremo delle belle. Per ora il centrodestra non vuole essere unito. Anzi probabilmente non vuole proprio essere e quindi lascia pian piano spazio al dualismo PD – M5S con il placet di Berlusconi. Nel M5S abruzzese tutto tace. Nulla di nuovo sotto il sole. Detto in abruzzese: Tirem Annanz! (w.t.)