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Pd Abruzzo attacca Marsilio: “L’Abruzzo in crisi e lui invoca l’esercito. Una deriva surreale e irresponsabile”

Giorgia Agostini di Giorgia Agostini
3 Dicembre 2025
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L’Aquila. “La dichiarazione del presidente Marsilio secondo cui bisogna rafforzare la presenza dell’Esercito in Abruzzo non è solo surreale: è lo specchio di una classe dirigente che, davanti al fallimento delle sue scelte, decide di lanciare fumogeni e rifugiarsi nella retorica muscolare per nascondere il vuoto politico e programmatico che ha prodotto. Non solo scopriamo che non ci sono più le risorse che per anni la destra regionale aveva dato per certe, certificando l’ennesima insopportabile presa in giro per gli abruzzesi, ma ancora una volta è del tutto evidente come la destra regionale non abbia uno straccio di idea su come riportare i servizi nelle aree interne, difendere il lavoro, far ripartire l’economia abruzzese. Non hanno risorse né strategie che ci permettano di investire per realizzare insieme ai territori le infrastrutture strategiche, come senz’altro sarebbe la Pescara-Roma, e allora ecco la soluzione: andiamo a cercare i soldi sul capitolo delle armi, peraltro evocando in modo preoccupante la presenza militare in Abruzzo. Esattamente quale scenario strategico hanno in mente Meloni, Crosetto e Marsilio per la nostra regione?” dura la presa di posizione del segretario regionale del PD Daniele Marinelli, con il gruppo regionale PD, i giovani e le donne Dem, sulle dichiarazioni del presidente Marsilio con il ministro Crosetto espresse sui social.

“La destra parla di rafforzamento dell’esercito in una regione che ha tassato, dove la gente rinuncia a curarsi, dove lavoro e industria sono in difficoltà, i giovani se ne vanno e un numero crescente di imprese chiude – rimarcano gli esponenti PD –. Le frasi di Marsilio sono incomprensibili. Non siamo alle porte di un conflitto ma nel pieno di una crisi sanitaria, economica, industriale e demografica, che richiederebbe serietà, investimenti, visione, competenza, non una furbizia mascherata da strategia. Un vuoto pneumatico irresponsabile: se in questo tempo disorientato e disorientante le parole hanno ancora un senso, infatti, chi ricopre il ruolo più alto della Regione dovrebbe averne maggiore cura. Marsilio immagina l’Abruzzo come retrovia militare mentre l’Abruzzo reale soffre: gli ospedali sono in ginocchio, le aree interne si spopolano, i giovani se ne vanno, la filiera produttiva dell’automotive è in crisi, i trasporti pubblici sono insufficienti, i ritardi infrastrutturali clamorosi. Altro che esercito: servono scuole, sanità, lavoro, sviluppo. Servono risposte, non un’escalation della propaganda a livello militare. Servono investimenti da vedere crescere in tempo di pace, non scenari da economia di guerra. Tutto questo è davvero preoccupante, una deriva che non salva le aree interne, non salva la sanità, l’economia e il lavoro.

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Presidente Marsilio, l’Abruzzo è una comunità da ricostruire, da far crescere, da rispettare e questo deve farlo lei finché è al governo, tenendo conto delle reali esigenze dei territori. Se i temi sono quelli dello sviluppo, delle infrastrutture o dello spopolamento, siete totalmente fuori strada e siamo francamente molto preoccupati di scoprire che, in assenza di ogni altra idea e in assenza delle risorse che erano state promesse, la strategia della Regione è il binario delle spese militari. Se il tema è quello della sicurezza, invece, non serve la retorica militarista. Basta alzare il telefono, chiamare la presidente del Consiglio amica e chiedere – poiché i reati e la percezione di insicurezza da parte di cittadine e cittadini aumentano – di mettere mezzi e risorse a disposizione delle forze dell’ordine, per garantire maggiore sicurezza nelle nostre città e nell’entroterra. Peccato che anche su questo il tandem Meloni/Marsilio, al di là degli slogan vuoti, non abbia fatto nulla. Il tempo della propaganda è finito.”

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